Per l’ex ispettore dei vigili del fuoco Aldo Rodolfo Di Nunzio l’avvio del procedimento penale in Corte d’ Assise è fissato per 10 maggio
LANCIANO – Andrà a processo per l’omicidio della moglie l’ex ispettore dei vigili del fuoco Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, di Lanciano: il tribunale ha fissato al prossimo 10 maggio l’avvio del procedimento penale in Corte d’ Assise.
Nei giorni scorsi la procura aveva chiuso le indagini e chiesto il processo con rito immediato dopo che lunedì scorso il tribunale del Riesame dell’Aquila gli aveva negato la scarcerazione.
L’imputato, difeso dall’avvocato Silva De Santis, dovrà rispondere dell’omicidio della moglie Annamaria D’Eliseo, 60 anni, collaboratrice scolastica, avvenuto il 15 luglio 2022, la quale attorno al collo aveva dei fili elettrici e, dunque, sarebbe stata strangolata.
L’accusa è omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio. Il 13 gennaio l’imputato è finito in carcere dopo il deposito di perizia, l’8 gennaio, da parte consulente informatico del procuratore capo Mirvana Di Serio che ha scoperto i frammenti della telecamera della villa in cui, in sei secondi, si sentiva la voce di Annamaria che gridava e lo implorava: “No, lasciami, no, lasciami”.
La svolta è giunta dopo 18 mesi di indagine e due proroghe concesse dal gip. La scorsa estate una precedente richiesta di arresto era stata rigettata sia dal gip di Lanciano che dal tribunale del Riesame che non considerarono probatorie le prove portate dalla procura sull’esito della consulenza del Ris sui cavi elettrici trovati nella cantina-garage dell’abitazione a Iconicella di Lanciano.
I cavi sequestrati sono stati analizzati e sottoposti a prove di trazione, ma non sarebbero stati capaci di sopportare un peso superiore a 57 chilogrammi senza spezzarsi. In cantina non c’era neppure un gancio o un punto di appoggio dove la donna poteva appoggiare il cavo elettrico per togliersi la vita.