I consiglieri comunali di Caramanico, Luca La Selva e Rita Silvaggi: “Cinque anni di promesse vane e toni trionfalistici”
PESCARA – “Da molto tempo e in diversi modi abbiamo denunciato la scarsa appetibilità dell’investimento relativo alla Terme di Caramanico, alle condizioni previste. Abbiamo anche indicato la soluzione più adeguata e facilmente percorribile, la partecipazione all’asta della stessa Regione Abruzzo, tenuto conto anche degli investimenti operati in questi anni dalla Giunta Marsilio su altre zone del territorio, ad esempio il ritiro del Napoli Calcio a Castel di Sangro per una cifra di 12 milioni di euro”. Non va per il sottile, il consigliere regionale del Pd, Antonio Blasioli, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha polemizzato con il Governatore, Marco Marsilio, e la giunta di centro destra sullo stato dell’arte dello stabilimento termale di Caramanico. Andata deserta anche la quarta asta, l’impianto rischia di rimanere chiuso anche nel 2024. “La verità – sottolinea Blasioli – è che ci troviamo ancora ad un punto morto, dinanzi ad una situazione che vede ormai la Dre s.r.l., la società affidataria della concessione delle sorgenti, in posizione dominante, avendo acquisito il diritto allo sfruttamento delle acque. Un vantaggio che con ogni probabilità la società sfrutterà lasciando trascorrere altro tempo, fin quando il prezzo degli immobili all’asta subirà un ribasso per loro soddisfacente, col risultato che l’impianto resterà chiuso ancora a lungo”. Con pesanti conseguenze, avverte il consigliere regionale, sulle strutture ricettive e le attività non solo di Caramanico, ma di tutto il comprensorio della Maiella. Ad esprimere profonda amarezza anche i consiglieri comunali di Caramanico, Luca La Selva e Rita Silvaggi: “Cinque anni di promesse vane e toni trionfalistici, cinque anni di atti che invece di agevolare la soluzione del problema hanno finito per complicarlo ulteriormente. Nel frattempo, l’annuncio della disponibilità di oltre 9 milioni per il termalismo, nell’ambito dei fondi per lo sviluppo e la coesione, conferma che la nostra proposta è assolutamente valida, oltre che l’unica in grado di garantire la ripartenza dell’intero comprensorio”.