La premier Giorgia Meloni e il presidente della Giunta Marco Marsilio hanno siglato oggi pomeriggio all’Aquila l’accordo tra Governo e Regione sui Fondi sviluppo e coesione
L’AQUILA – “Le infrastrutture sono la nostra priorità di intervento, bisogna portare l’Abruzzo fuori dall’isolamento”. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta dal palco dell’Auditorium del Parco, ripercorre le tappe che hanno portato all’accordo con la Regione Abruzzo, la nona Regione italiana ad aver siglato il patto sui Fondi sviluppo e coesione. “Quando siamo arrivati al governo abbiamo fatto un approfondimento dello stato delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, risorse principe per combattere le disparità e i divari tra i territori: molte risorse, cofinanziamento, cicli pluriennali di finanziamento, che non sempre si riuscivano a spendere e non sempre a spendere tutti. Nella situazione in cui ci troviamo in cui le risorse mancano sempre, non ci possiamo permettere di averle e non spenderle”. La Meloni ha quindi ricordato come rispetto alla programmazione 2014-2020 “su 126 miliardi ne risultavano spesi al 2022 soltanto 46”. “Invece di reiterare un meccanismo che aveva dei problemi di funzionamento, prima abbiamo attuato un confronto con tutte le Regioni” per fare “scelte strategiche diverse” e poi sono stati istituiti con il decreto Sud “gli accordi di sviluppo e coesione”, con priorità “condivise” da regioni e governo, anche per “evitare sovrapposizioni”.
Errori da non ripetere per raggiungere l’obiettivo della massima capacità di spesa dei fondi europei, con una progettualità guidata da una visione d’insieme per garantire la crescita di una delle regioni più centrali del Mediterraneo. “L’Abruzzo è la nona regione che firma un accordo di coesione, 1 miliardo e 257 milioni, la quota di Fsc più consistente assegnata, se aggiungiamo altre risorse” si arriva a “un miliardo e 334 milioni di euro per il finanziamento di quasi 200 progetti” ha sottolineato la presidente del Consiglio. “Ricordo quando 5 anni fa parlavamo di quanto la logistica in una regione come questa potesse e dovesse fare la differenza. Continuo a essere convinta che il grande paradosso dell’Abruzzo è una regione piazzata in centro Italia, che è piazzata nel centro del Mediterraneo ma è isolata e perde tantissime opportunità”. Le infrastrutture, ha aggiunto, “continuano ad essere in questa regione la nostra priorità di intervento”.
La Meloni ha poi ricordato l’inserimento nei corridoi “Ten-T” e la “prima pietra” per l’ampliamento “della pista dell’aeroporto di Pescara per dare una dimensione intercontinentale” dello scalo che darà nuove opportunità compresa quella di “riportare a casa con turismo di ritorno i tanti abruzzesi nel mondo che vivono negli Stati Uniti o in Argentina”.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha aperto la cerimonia per la firma dell’Accordo di coesione e sviluppo, ha proposto una sintesi dei progetti finanziati. “Le risorse che investiremo riguarderanno quattro grandi settori: l’ambiente avrà il 35% dei finanziamenti, i trasporti e le infrastrutture il 27%, la riqualificazione urbana il 17% e la cultura il 7%”. Marsilio ha poi voluto puntare su un tema cruciale che è quello del dissesto della costa abruzzese, particolarmente importante per le implicazioni relative al turismo: “Il mare non può essere un nemico, in tempi di cambiamenti climatici rischia di esserlo con l’erosione della costa che mette a rischio gran parte dell’economia turistica del territorio. In alcuni punti l’erosione della costa arriva a lambire e ad intaccare le strade litoranee con situazioni di evidente pericolo. Investiamo sull’erosione della costa 75 milioni in tutti i comuni dei 140 km della costa abruzzese. Ricordo che nei 5 anni che ci hanno preceduto furono investiti su questo tema solo 5 mln. Noi con fondi propri di bilancio abbiamo investito in questi 5 anni 35 milioni. Con questo accordo di coesione raddoppiamo questo investimento per cercare di dare una risposta non dico definitiva, ma sicuramente mettiamo in cantiere per i prossimi 5 anni quello che realisticamente siamo in gradi di appaltare e realizzare”.
Ma per il governatore Marsilio c’è un tema su tutti che ha guidato le scelte in Abruzzo ed è quello dell’acqua. “Elemento fondamentale di questo accordo è quello dell’acqua: con questa manovra noi andiamo a finanziare circa 130 milioni di euro per i consorzi di bonifica, portiamo l’acqua nei campi, facciamo gli impianti irrigui a cominciare da quello del Fucino, 90 milioni di euro. Più altri 42 milioni che vanno agli altri consorzi di bonifica; impegniamo 40 milioni di euro per gli acquedotti consortili più altri fondi per la depurazione civile industriale”. “Abbiamo poi finanziato – ha proseguito Marsilio – i contratti di fiume che è un altro elemento fondamentale poi di gestione e di salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico: sette contratti di fiume per quattro milioni ciascuno, dieci milioni vanno alle dighe e agli invasi, strutture su cui da decenni nessuno fa manutenzione. Ancora sull’acqua finanziamo 9,5 milioni di euro al Comune di Caramanico Terme per riaprire con una nuova gestione un impianto pubblico, mettendolo in sicurezza dalle alterne vicende di fallimenti societari”.