Un team abruzzese ha creato l’applicazione che difende i vigneti dalle malattie meteo dipendenti. Già 3mila i viticoltori che la usano
PESCARA – I vigneti abruzzesi del 2023 sono stati attaccati massicciamente dalla peronospora. La vendemmia è stata colpita duramente dall’eccesso di umidità causato dalle piogge abbondanti di maggio e giugno scorsi, con un danno enorme per i viticoltori che hanno potuto prendere solo atto della situazione, riconosciuta dal Masaf come stato di calamità.
Ma ad aiutare gli imprenditori è arrivata anche un’app, creata da un team abruzzese. Si tratta di “Vigneto sicuro” ideata dalla startup abruzzese “Trace Technologie”. Grazie a questa applicazione, già utilizzata da oltre 3000 viticoltori, si possono difendere i vigneti da peronospora, oidio e altre malattie meteo-dipendenti. “Vigneto Sicuro è un progetto maturo, pronto per scalare il mercato internazionale – ha dichiarato Fabio Di Gaetano, Chief Marketing Officer e digital strategist, anche lui abruzzese come il resto del team – L’applicazione sta diventando uno strumento di lavoro quotidiano per agronomi e viticoltori che possono monitorare e proteggere costantemente i propri vigneti da malattie quali peronospora ed oidio dal proprio smartphone. Si tratta di un sistema già molto potente ma che potenzieremo ancora di più grazie ad un altro investimento di 250mila euro che i soci ci hanno messo a disposizione per la crescita dell’azienda”. La peronospora, in Abruzzo, è stata una vera e propria calamità naturale che ha colpito il raccolto con una perdita variabile tra il 14% e il 50% rispetto al 2022. “L’applicazione è già disponibile – continua Di Gaetano – e grazie a complessi algoritmi studiati ad hoc che utilizzano dati satellitari, dati meteo, con l’aiuto dell’ intelligenza artificiale, consente di gestire i campi in maniera semplice e comprensibile direttamente da smartphone senza necessità di installare stazioni di monitoraggio o nessun tipo di hardware: questo significa innanzitutto un enorme risparmio economico per le aziende vinicole, oltre alla possibilità di utilizzare i dati raccolti per il futuro”.