Velocizzazione Pescara-Roma, Febbo: “Dal Comune di Chieti ennesima presa in giro ai cittadini”

1 Febbraio 2024
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Mauro Febbo

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: “Abbandonati al loro destino con il solito pretesto di non avere risorse per il ricorso al Consiglio di Stato”

CHIETI – “E’ particolarmente difficile etichettare il comportamento di sindaco, giunta e maggioranza che governano la città di Chieti circa gli ultimi accadimenti riguardo la velocizzazione della Pescara-Roma”. Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo commenta le dichiarazioni dell’Amministrazione rilasciate dopo la riunione della commissione speciale.

“I cittadini sono stati abbandonati al loro destino – continua Febbo – con il solito noioso e inopportuno pretesto di non avere risorse a disposizione per presentare il ricorso al Consiglio di Stato.

Non disporrebbero di 20 mila euro nonostante, in questi anni, abbiamo assistito allo sperpero di migliaia di euro per feste e festicciole. Se si presenta un ricorso al Tar che evidentemente sarà respinto andava considerato che si sarebbe andati in secondo grado.

Ancora una volta, però, siamo di fronte all’ennesimo esempio di sciatteria amministrativa alimentato dalla mancata volontà di agire come hanno fatto intelligentemente altri sindaci che, pur contestando il tracciato e le eventuali conseguenze a carico dei loro territori, hanno saputo “negoziare” ottenendo un ritorno per la collettività.

Ferrara e company, testardamente, hanno respinto ogni forma di dialogo ergendosi a scienziati di ingegneria ferroviaria e idraulica non riuscendo a percepire come quell’opera fosse considerata strategica da tutti i partiti, Pd e M5S compresi, e che l’attuale normativa avrebbe portato alla realizzazione degli interventi.

Il loro atteggiamento presuntuoso, invece, ha prodotto l’ennesimo schiaffo alla città in particolare per i cittadini di Brecciarola e Chieti scalo.

Come se non bastasse solo oggi, 1 febbraio, si chiede a RFI una negoziazione che certamente sarà meno remunerativa di quella affrontata dalle altre amministrazioni. Chiaramente – conclude Febbo -, le scuse anche per questa ulteriore figuraccia non arriveranno mai”.

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