L’immobile sarà riqualificato per garantire ai cittadini un centro residenziale di cure palliative per l’assistenza ai malati terminali, l’Hospice
TERAMO – Sono 25milioni i fondi investiti dalla Asl di Teramo sulle strutture della provincia di Teramo. In particolare sarà recuperato l’edificio dell’ex Ravasco di cui lo scorso ottobre è stato approvato e validato il progetto definitivo-esecutivo per la ristrutturazione e il riuso funzionale con adeguamento sismico dell’immobile da destinare a Hospice. Si tratta di edificio storico di proprietà della Asl, fortemente danneggiato dai terremoti del 2016, tanto da essere classificato inagibile. Il contributo ammesso dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ammonta complessivamente a 3.756.710,42 euro. Attualmente è in corso la predisposizione dei documenti principali per indire la gara di appalto. La durata dei lavori sarà di 24 mesi.
Il progetto, i lavori, il bilancio di tutto ciò che è stato fatto e la previsione di quello che sarà, questa mattina in una conferenza stampa a cui ha preso parte, oltre al direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. La validazione del Progetto definitivo-esecutivo dell’ex collegio femminile Ravasco «rappresenta un punto di svolta per il restauro, il riuso adattativo, l’adeguamento sismico e la ricostruzione della storica struttura, fortemente danneggiata dagli eventi sismici verificatesi a far data dal 24 agosto 2016, classificato con esito di agibilità “E”», ha dichiarato Di Giosia. L’edificio, risalente ai primi anni del Novecento, racchiude all’interno bei pavimenti in seminato “alla veneziana” ed eleganti ringhiere in ferro. L’edificio storico, caratterizzato dal vasto giardino, dove per decenni hanno passeggiato gli ammalati, i bambini, le suore del Bambin Gesù e le studentesse, è attualmente in stato di abbandono e in grave stato di conservazione.
«La Asl recupera e rifunzionalizza dunque un edificio storico di pregio di proprietà e restituisce alla cittadinanza un nuovo Centro residenziale di cure palliative per l’assistenza ai malati terminali, “Hospice”, che indica una filosofia e uno stile di cura, più che un luogo ben preciso: esso si basa sul principio secondo il quale prioritaria è la “qualità di vita” residua del paziente in fase terminale, senza per questo accelerare o posporre la sua morte. Trattasi di una struttura sanitaria caratterizzata da un numero limitato di posti letto, bassa tecnologia ed equipe interdisciplinare di alta qualità, dove particolare attenzione viene posta al comfort del paziente e all’interno del quale può portare con sé oggetti e abitudini. L’intento ai fini progettuali è stato quello di creare un’atmosfera di sicurezza familiare e di evitare quel carattere di estraneità insito in una struttura istituzionalizzata», ha concluso Di Giosia.