Bonaccini ad Alba Adriatica con Luciano D’Amico: «Il centrosinistra candida una figura autorevole»

21 Gennaio 2024
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Luciano D'Amico nella sede del PD di Alba Adriatica con Stefano Bonaccini

D’Amico: «Dobbiamo condividere l’idea di regione che vogliamo tra vent’anni»

ALBA ADRIATICA – Il candidato a presidente della regione Abruzzo Luciano D’Amico ha incontrato i cittadini di Alba Adriatica nella sede del Partito Democratico, insieme a Stefano Bonaccini, presidente nazionale del Pd e presidente della Regione Emilia-Romagna. «La Regione è decisiva, deve giocare un ruolo di regia delle politiche di sviluppo. La provincia di Teramo ha generato un fenomeno di industrializzazione avanzato solo con risorse proprie, è un grande primato. È un processo che necessita di essere accompagnato e guidato, con le politiche formative e la promozione dei prodotti. Serve condividere l’idea di Regione che vogliamo tra vent’anni, dove la struttura industriale si rafforzi e sia compatibile con la tutela dell’ambiente e la sostenibilità sociale. La regia serve anche per valorizzare l’eccellenza dell’agricoltura di qualità, per sviluppare attrattività, perché i giovani rimangano qui e ne arrivino altri», ha dichiarato D’Amico.

Per Bonaccini è stato «importante l’impegno del Pd nel mettere assieme pezzi di centrosinistra e non solo, come avere puntato su una figura autorevole come D’Amico. C’è il valore di una persona perbene e il valore della competenza. D’Amico ha accettato una sfida in un’epoca in cui spesso viene la tentazione di stare lontani dalla politica. A chi voterà va chiesto se rispetto alle competenze e alla possibilità della Regione sta meglio e peggio. Guardiamo ad esempio alle infrastrutture, al turismo, alla mobilità, ai sostegni alle aree interne, alla sanità, e la risposta è evidente».

D’Amico ha ripercorso alcune priorità del suo progetto: «Gli abruzzesi devono scegliere e votare, se non lo fanno qualcun altro sceglierà al posto loro, e si trova a Roma. La Regione ha competenze decisive. La sanità: vengono spesi ogni anno due miliardi 700 milioni, una montagna di risorse che non è compatibile con la scarsità del servizio che viene erogato, che non giustifica le liste di attesa e la mobilità passiva delle proporzioni che conosciamo, per cui la provincia di Teramo ha il triste primato. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini, anche perché un fattore di sviluppo, perché determina ad esempio anche la qualità dell’offerta turistica».

Ha toccato poi il tema della mobilità: «Vogliamo cucire aree interne e aree costiere, perché ne guadagnano sia le une che le altre. Il trasporto pubblico deve essere efficiente e sostenibile, abbiamo dimostrato di saperlo fare con la guida della società di trasporto pubblico regionale. Va offerto il servizio a tutti gratuitamente e senza discriminazioni, e la società regionale di trasporto pubblico deve traghettare con l’innovazione l’Abruzzo verso il futuro, ad esempio usando e anche producendo da sé l’idrogeno».

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