L’assessore regionale commenta l’episodio avvenuto durante la visita istituzionale effettuata con il presidente Marsilio nel paese del Vastese
PAGLIETA – “Dal Sindaco Graziani una caduta di stile ed un cattivo esempio di come un amministratore pubblico dovrebbe comportarsi. La visita di Marsilio si è svolta a Paglieta come in tutti gli altri appuntamenti istituzionali“. E’ quanto precisa l’assessore regionale, Nicola Campitelli, rispondendo al comunicato stampa del sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, sulla visita istituzionale svoltasi ieri pomeriggio insieme al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
“Una iniziativa intrapresa sin dall’inizio del proprio mandato, finalizzato a visitare di persona ogni singolo Comune abruzzese – aggiunge Campitelli -. Appuntamento che si conclude con la tradizionale foto con il gonfalone del Comune, alla presenza degli amministratori comunali e regionali. La ricostruzione fatta dal Sindaco Graziani è delirante e distorsiva della realtà. Anzi, con lo stesso Sindaco c’è stato, inizialmente, un dialogo sereno, costruttivo e anche goliardico”.
Graziani, nel suo comunicato, ha dedicato anche un inciso all’assessore regionale, il quale con decisione stigmatizza: “Quanto attribuito alla mia persona appare manifestamente diffamatorio e calunnioso ed è per questo che mi vedrò costretto a tutelare la mia persona nelle sedi più opportune. In questi 5 anni abbiamo governato nell’interesse del territorio e dei cittadini abruzzesi senza guardare alle appartenenze dei Sindaci”.
“È evidente – sottolinea Campitelli – che proprio il Sindaco ha strumentalizzato la visita istituzionale per avere visibilità e ricordare che è candidato alle prossime elezioni regionali. Proprio la mattina, negli uffici pubblici con i suoi leader di riferimento in orario lavorativo, ha presentato la sua candidatura”.
“Conosciamo perfettamente le regole delle elezioni, già vinte la prima volta, nonché le regole della campagna elettorale, non ufficialmente ancora iniziata. Il sindaco Graziani, nell’esercizio delle funzioni pubbliche esercitate, rispetti le istituzioni, le persone ed eviti gravi scivoloni politici ed istituzionali”, conclude Campitelli.