Luciano D’Amico: “Il piano della nuova rete ospedaliera appena approvato dalla Regione Abruzzo, oltre a essere di carta, manca di visione strategica, non fa scelte di specializzazioni e di vocazioni”
TAGLIACOZZO – Non poteva scegliere tema più ostico, Elly Schlein, nel suo tour in terra d’Abruzzo. La segretaria Dem affida ai social le sue bordate sulla sanità all’indirizzo di Meloni e Marsilio: “Siamo a Tagliacozzo in Abruzzo dove l’ospedale è stato declassato dalla destra – scrive la Schlein su Facebook -. Dobbiamo difendere la sanità pubblica, che il governo Meloni sta tagliando. Per una visita specialistica una persona deve attendere anche 2 o 3 (non è specificato cosa, ndr), e questo nega il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. Servono più risorse per sbloccare le assunzioni: mancano 30mila medici e 70mila infermieri, così i reparti si svuotano e le liste d’attesa si allungano. Il risultato è che chi è ricco può saltare le liste d’attesa e andare dal privato, chi non se lo può permettere rinuncia a curarsi ed è inaccettabile. Andremo in giro per il Paese all’ascolto di chi lavora e chi difende la sanità pubblica”.
Con la Schlein, il candidato alla presidenza della Regione del Patto per l’Abruzzo, Luciano D’Amico: “Il piano della nuova rete ospedaliera appena approvato dalla Regione Abruzzo oltre a essere di carta, nel senso che non è attuabile – ha detto D’Amico – manca di visione strategica, non fa scelte di specializzazioni e di vocazioni”.
La sanità è stata dunque al centro del tour abruzzese della segretaria del Partito Democratico, con i sopralluoghi agli ospedali di Tagliacozzo e Avezzano. A seguire un incontro con le forze sindacali e datoriali, la visita al centro antiviolenza di via Orazio Mattei, e per concludere un evento al Castello Orsini.
“Faremo un piano ospedaliero e lo raccorderemo con la medicina del territorio – ha detto D’Amico -. Vanno insieme affrontate le urgenze, le liste d’attesa, i pronto soccorso, la mobilità passiva. Dell’Abruzzo, in sanità come negli altri ambiti, bisogna tenere conto delle peculiarità, del suo territorio montuoso dove gli spostamenti sono più difficoltosi. È grave che, come dice l’Istat, il 7,6 per cento degli abruzzesi abbia smesso di curarsi”.
Secondo Elly Schlein quella di D’Amico è una “candidatura credibile, trasversale, che parla alle persone e che ha già dimostrato di sapere lavorare per comunità, sostenuto da una coalizione che si è riunita attorno a proposte concrete per costruire un’idea di futuro”. E ancora, la sanità abruzzese, secondo Schlein “sta soffrendo a causa della cattiva gestione di Marsilio e del governo ha che tagliato risorse, la risposta non può essere che il personale deve lavorare di più. Vanno sbloccate le assunzioni”.
La segretaria nazionale del Pd ha poi toccato il tema della Riserva del Borsacchio “un atto spregiudicato, la petizione promossa per tornare indietro è una battaglia giusta. Bisogna tutelare quel territorio e preservarlo dalla speculazione edilizia”.
Per D’Amico “serve un’idea di Abruzzo, dobbiamo riprogettare la Regione che deve tornare a crescere. Il problema principale è il lavoro, sia dal punto di vista di posti disponibili che di quello povero che si sta diffondendo. È necessario creare un ambiente favorevole, infrastrutture materiali e immateriali. Alcune vanno poste con attenzione sul tavolo del governo nazionale, stabilendo le priorità che possono rendere competitive le imprese che lavorano sul territorio. Ora ci ritroviamo all’anno zero”. “Serve trasferimento tecnologico dalle università – ha aggiunto -, e la formazione è strategica per affiancare le imprese per fare innovazione, in cinque anni abbiamo visto solo un bando. Le partecipate regionali devono traghettare l’Abruzzo nel futuro, Tua deve passare all’idrogeno e produrselo, l’aeroporto deve individuare i flussi turistici, e fare gli accordi di fine raggio per raggiungere tutte le destinazioni del mondo attraverso gli hub continentali. Vogliamo con forza pianificare lo sviluppo del territorio, sarà decisivo spendere bene le risorse comunitarie, che in futuro non saranno la stessa mole di adesso”.