Pescara, Piano del Rischio Aeroportuale: botta e risposta tra l’Assessore Del Trecco e il Consigliere PD Giampietro

5 Gennaio 2024
3 minuti di lettura
Isabella Del Trecco
Assessore Gestione rifiuti e Rapporti con Ambiente spa, Isabella Del Trecco

Sul tema, sarà convocata una seduta di Commissione Urbanistica per fare chiarezza

PESCARA – “Le bugie hanno le gambe corte, quelle del Pd non fanno eccezione” commenta così l’Assessore Isabella Del Trecco, rispondendo alle dichiarazioni del Consigliere comunale di opposizione, Piero Giampietro. A far discutere entrambe le fazioni è il Piano di Rischio Aeroportuale approvato nell’ultimo Consiglio Comunale. “Il Piano adottato in Consiglio – prosegue l’Assessore – non ha aperto le porte alla realizzazione dei centri commerciali della grande distribuzione, ma soprattutto nulla è cambiato rispetto al Piano vigente. Il vecchio Piano, quello in vigore anche con il sindaco Alessandrini e la maggioranza di sinistra del consigliere Piero Giampietro, permetteva l’apertura di strutture commerciali fino a 2.500 metri quadrati esattamente come quello appena varato in aula. Quindi bando alle chiacchiere e alle strumentalizzazioni da bar, ci chiediamo piuttosto perché il Pd in cinque anni non abbia modificato quella previsione che evidentemente ha sempre condiviso e sostenuto. Il consigliere Giampietro tenta di spacciare per una novità ciò che è norma da dieci anni e che non è stata né modificata, né alterata né cambiata – ha affermato l’assessore Del Trecco -. L’amministrazione comunale ha avvertito l’esigenza di adottare alcune modifiche al Piano del Rischio Aeroportuale solo per chiarire alcuni aspetti che negli anni hanno creato confusione e incertezza. Ma nulla è variato per quanto riguarda le destinazioni commerciali, ovvero: il Piano pone al centro la necessità di garantire la sicurezza dei cittadini tutt’attorno all’area dell’aeroporto stabilendo delle limitazioni. Nello specifico, già con il vecchio Piano, nelle zone B è sempre stata prevista la possibilità di realizzare strutture commerciali fino a 2.500 metri quadrati, escludendo dunque solo i Centri della Grande Distribuzione, ovvero dai 2.500 metri quadrati in poi, esattamente come consentito sia dalla legge nazionale che dall’Enac. Nel nuovo Piano adottato abbiamo riportato esattamente la stessa identica previsione, dunque sono permesse strutture commerciali fino a 2.500 metri quadrati, non sono permessi Centri commerciali. E se è evidente che quella del consigliere Giampietro è una strumentalizzazione disinformata, chiaramente non aveva mai letto prima d’oggi il Piano del Rischio Aeroportuale, sorprende che ci siano autorevoli Organizzazioni di categoria, che si occupano del comparto commercio, che oggi scoprono l’acqua calda, ossia una norma in vigore da più di dieci anni. Ma – ha aggiunto l’assessore Del Trecco – nella generosità che mi caratterizza, chiederò al Presidente della Commissione Urbanistica Salvati di riconvocare una seduta ad hoc per proporre una rilettura contemporanea del vecchio e del nuovo Piano del Rischio Aeroportuale dinanzi al consigliere Giampietro e alle Associazioni di Categoria”. Immediata la risposta del Consigliere, Giampietro che commenta: “Le dichiarazioni attribuite all’assessore Del Trecco sul Piano del rischio aeroportuale sono evasive e denunciano un certo nervosismo nel centrodestra per una vicenda che, forse, qualcuno avrebbe preferito far passare in silenzio. Con il vecchio Piano, intanto, la giunta Alessandrini non c’entra nulla: fu approvato nel 2012 sotto il sindaco Luigi Albore Mascia. E nessuna apertura di centri commerciali é stata autorizzata con il centrosinistra in quelle zone. Ma nelle dichiarazioni attribuite all’assessore Del Trecco non si risponde ad una domanda: perché il centrodestra, solo poche settimane fa, ha voluto cancellare la nuova proposta con cui gli uffici, prudenzialmente e sulla base di una evoluzione della attenzione generale alla sicurezza, avevano espressamente vietato i nuovi centri commerciali che la legge regionale classifica come M3?” Prosegue Giampietro: “Se, come si legge nelle dichiarazioni attribuite all’assessore, in 12 anni in quelle zone nessun centro commerciale ha aperto pur potendolo fare, a maggior ragione, perché hanno voluto cancellare con un tratto di penna quel principio di precauzione che i tecnici questa volta avevano messo nero su bianco? In 12 anni molto è cambiato sul piano della sicurezza: basti pensare a quello che è avvenuto nel campo dell’edilizia scolastica, dove a nessuno verrebbe in mente ora di rivendicare normative approvate decenni fa. Ed è molto cambiato, proprio in questi ultimissimi anni, anche il numero di supermercati aperti a Pescara. Questo sarebbe stato sufficiente ad adeguare la normativa comunale, anche a protezione di negozi di quartiere sempre più a rischio. Ma d’altronde la giunta aveva recepito le indicazioni degli uffici, salvo poi essere sconfessata in Consiglio comunale dalla sua stessa maggioranza. Ma vogliamo essere positivi, e confidare che dopo 12 anni senza nuove aperture e dopo che il centrodestra ha ‘sventato’ il divieto proposto dagli uffici, non arrivino proprio ora le richieste di aperture di nuovi centri commerciali M3 nelle zone interessate. Sarebbe davvero curioso”.

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