Trenitalia, Marsilio e l’ad Corradi firmano il nuovo contratto di servizio decennale

21 Dicembre 2023
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Con il nuovo contratto, per 846,1 milioni di euro, si punta al miglioramento della qualità dei servizi destinati agli utenti e alla introduzione di treni di nuova generazione

PESCARA – Trenitalia e Regione Abruzzo hanno firmato questa mattina a Pescara un Contratto di servizio decennale da 846,1 milioni di euro. A siglare l’intesa il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia, Luigi Corradi.

Il nuovo contratto definisce le caratteristiche principali dell’offerta ferroviaria regionale e punta a migliorare la qualità dei servizi destinati agli utenti, con l’obiettivo di proseguire nel programma di integrazione dei servizi tra ferro e gomma.

Presenti per l’occasione anche il Sottosegretario con delega alle Infrastrutture, Umberto D’Annuntiis ed Enrico Dolfi, in veste di esperto tecnico del Presidente della Regione in relazione alle infrastrutture ferroviarie.

“Grazie a questo nuovo contratto con Trenitalia, che segna una nuova stagione nel trasporto ferroviario e nella integrazione dei servizi tra ferro e gomma, la Regione Abruzzo – ha spiegato Marsilio – sarà più vicina al resto del mondo, contribuendo a colmare un gap ultradecennale. Il maggiore beneficio sarà per i pendolari, con un importante investimento di Trenitalia finalizzato al rinnovamento della flotta e all’acquisto di nuovi treni, ma anche per i tanti visitatori che stanno scoprendo l’Abruzzo grazie a una maggiore accessibilità dei nostri territori, comprese le aree interne”.

L’amministratore delegato di Trenitalia ha voluto spiegato come la firma del nuovo contratto di servizio con la Regione Abruzzo rappresenti un ulteriore passo avanti per contribuire in modo significativo a migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi ferroviari sul territorio. E’ dal 2018 che Trenitalia sta investendo nel rinnovo del trasporto regionale più di 1 miliardo di euro all’anno, un piano che proseguirà fino al 2026, con l’introduzione di treni di ultima generazione che offrono maggiore confort all’utenza e garantiscono minori consumi. Corradi ha infine espresso soddisfazione per il contributo di Trenitalia allo sviluppo del trasporto intermodale in Abruzzo grazie ai propri link che, in connessione con i treni regionali, completano l’offerta a beneficio dei viaggiatori e del territorio.

Il totale degli investimenti ammonta a 181,4 milioni di euro, di cui 152,6 in capo a Trenitalia e 28,8 in capo alla Regione. Una parte di questi investimenti, circa 34 milioni, è dedicata all’acquisto di nuovi treni made in Italy di ultima generazione, una sostituzione dei mezzi che consentirà di abbassare – entro il 2027 – l’età media dei convogli in circolazione in Abruzzo, dagli attuali 20 anni a 15 anni. Il resto gli investimenti è destinato ad attività che potranno generare un effetto moltiplicatore sul territorio: investimenti sulla manutenzione ciclica dei treni (89,5 milioni); rinnovamento e ampliamento degli impianti industriali (15,8 milioni); sviluppo di nuove tecnologie (28,7milioni); revamping tecnologico e restyling della flotta già esistente (oltre 13 milioni).

Il nuovo Contratto di Servizio conferma i 4,1 milioni di treni chilometro effettuati all’anno, che si traduce in 167 corse al giorno. Numeri destinati a crescere: nel 2027, infatti, è previsto che i treni chilometro diventino 4,15 milioni.

La Regione Abruzzo, competente in materia di programmazione e finanziamento del servizio, corrisponderà a Trenitalia corrispettivi per 57 milioni di euro nei primi due anni e 63,8 nei successivi. La scelta della Regione Abruzzo di affidare a Trenitalia il servizio regionale per 10 anni è frutto anche del miglioramento del servizio. Infatti, dal 2019 al 2023 il gradimento dei viaggiatori regionali è aumentato per tutti gli indicatori del viaggio, in particolare il 6,0% per la pulizia e 8,6% per la puntualità. La soddisfazione complessiva del viaggio, inoltre, è aumentata di 3,5 punti percentuali passando dal 93,4% del 2019 al 96,9% del 2023. (M.S.)

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