Patto per l’Abruzzo, domani incontro a Lanciano. D’Amico: “La nuova rete ospedaliera non è utile e operativa”

19 Dicembre 2023
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Appuntamento mercoledì alle 17,30 con il candidato alla presidenza della Regione nel Salone Benito Lanci in piazza Plebiscito

LANCIANO – Evento dedicato alla salute, quello organizzato per domani pomeriggio a Lanciano dal Patto per l’Abruzzo, che sostiene il candidato alla presidenza della Regione, Luciano D’Amico. L’incontro dal titolo “Il diritto alle cure finisce nella rete. Quali sono le conseguenze sul servizio sanitario della nuova rete ospedaliera. Come migliorare la Sanità in Abruzzo”, si terrà alle 17,30 nel Salone Benito Lanci della Casa di Conversazione, in piazza Plebiscito. “La rete ospedaliera approvata dall’amministrazione regionale ha ben poco di utile e operativo per fare fronte all’impellente necessità di rilancio della sanità abruzzese – anticipa Luciano D’Amico -. E’ evidente tra l’altro che la decisione di rinviare la scelta dei Dea di secondo livello serve a evitare proteste a ridosso delle elezioni”.   

Secondo il candidato dello schieramento di centrosinistra “ci sarebbe stato, e ci sarebbe, bisogno di ben altro approccio e di ben altra ambizione vista la fase che si sta attraversando; temporeggiare e rimandare equivale a perdere opportunità. Se da un lato non abbiamo visto recuperare il livello di prestazioni sanitarie precedenti alla fase pandemica, quando di certo l’Abruzzo già non brillava per efficienza, con la conseguenza di vedere crescere liste di attesa che spingono una quota rilevante della popolazione a rinunciare alle cure, dall’altro occorre vincere la sfida di garantire il diritto alla salute in modo uniforme sul territorio regionale. La competenza  e la preparazione che i medici e gli operatori della nostra regione quotidianamente esprimono consentirebbero se meglio valorizzate non solo un’uscita dalla crisi in cui versa il sistema sanitario, ma anche un salto di qualità. Si può ben operare ad esempio sul lato della gestione, pianificando e valorizzando le specializzazioni territoriali: in questo modo, facendo fronte a una mobilità passiva che è un fardello per tutto il sistema, si possono anche incrementare i servizi di base, a fondamento del diritto alla salute”. 

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