L’uomo, che sta scontando 18 anni per l’omicidio della sorella, è stato acciuffato a Montoro, in provincia di Avellino, suo paese di origine
VASTO – Era evaso la scorsa settimana dalla Casa lavoro di Vasto durante una licenza, ma la fuga è finita nel suo paese di origine, Montoro, in provincia di Avellino.
Alfonso D’Aponte, pastore di 57 anni, stava scontando nella casa lavoro di Torre Sinello una delle misure accessorie alla condanna per l’omicidio della sorella e per le lesioni gravissime al fratello nell’ultimo episodio criminoso che lo ha visto protagonista.
L’uomo era infatti stato condannato a 18 anni per l’assassinio a coltellate di sua sorella Anna, appena maggiorenne. L’omicidio era avvenuto nel 1997 a Montoro, quando D’Aponte, dopo aver ucciso la sorella, aveva occultato il suo cadavere seppellendolo. Il motivo del gesto, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, risiederebbe nell’intenzione dell’uomo di appropriarsi di tutta l’eredità, che avrebbe dovuto invece dividere con i fratelli.
In seguito D’Aponte, nel 2019, approfittando di un permesso premio che gli era stato concesso dal magistrato di sorveglianza di Sulmona, dove si trovava recluso, aveva effettuato una fuga simile. In quell’occasione aveva tentato di uccidere anche uno dei suoi fratelli, ma fortunatamente era stato bloccato da un altro fratello. La vittima, nonostante abbia avuto salva la vita, ha riportato lesioni gravissime.
D’Aponte allora era stato catturato dai militari della Compagnia di Mercato San Severino, in provincia di Salerno. La sua ultima fuga è invece terminata grazie a un’operazione di controllo del territorio intelligente effettuata dai carabinieri della Compagnia di Solofra, guidati dal capitano Gianfranco Iannelli, e della stazione di Montoro i quali, dopo che l’uomo in seguito al permesso di uscita concessogli dal magistrato nella fattoria sociale di Casalbordino non aveva fatto ritorno nell’istituto, si sono messi sulle sue tracce riconoscendolo immediatamente e fermandolo mentre percorreva a piedi una via tra Piano e Preturo, frazione di Montoro.
I carabinieri erano in allerta visto che, come già avvenuto precedentemente, D’Aponte avrebbe potuto raggiungere di nuovo Montoro, che conosce bene soprattutto nella parte montana. Al momento dell’arresto l’uomo non ha opposto alcuna resistenza ai militari, che ora dovranno ricostruire come da Vasto sia giunto in Irpinia e soprattutto se ha goduto di qualche appoggio durante il tragitto.
Dopo le formalità in caserma, Alfonso D’Aponte è stato associato alla casa circondariale di Bellizzi e sarà presto ritrasferito nella casa lavoro di Torre Sinello a Vasto.