Continua il dissenso, Marilena Scimia della Slc Cgil:”Il governo deve farsi carico della questione e i nostri politici, nessuno escluso, devono garantire il massimo sostegno”
L’AQUILA – Dei 117 lavoratori della Tecnocall che ieri 11 dicembre hanno partecipato allo sciopero, moltissimi hanno raggiunto oggi il Consiglio Regionale per alzare la voce contro la cancellazione del Decreto Energia dell’articolo 36 Ter. Questo documento li metteva al riparo da eventuali licenziamenti.
Una delegazione di circa 80 lavoratori ha incontrato il Sindaco Pierluigi Biondi alla passata inaugurazione di Palazzo Margherita. La Segretaria provinciale della SIc Cgil, Marilena Scimia, ha raccontato: “Il sindaco ci ha detto di mantenere alto il livello di questa vertenza sui tavoli nazionali, spiegando che a livello comunale si può fare ben poco. Un incontro molto breve. Il governo deve farsi carico della questione e i nostri politici, nessuno escluso, devono garantire il massimo sostegno. Non possono fare finta di nulla e voltarsi dall’altra parte: senza clausola di salvaguardia rischiamo il licenziamento di massa, perché le società perderanno le commesse legate al servizio tutelato dell’energia e i lavoratori non hanno nessun paracadute, nessuna clausola di salvaguardia per mantenere il posto, operando in altre mansioni”.
Una situazione precaria quella raccontata dalla delegazione che il Sindaco Biondi dice di aver avvicinato alla Sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto, la quale garantirà il massimo sostegno alla causa. Questa la nota dei sindacati che si scagliano contro un sistema guidato dalle lobby: “Si va verso un Natale nero per più di cento famiglie aquilane poiché costrette a vivere un futuro lavorativo incerto. A livello territoriale abbiamo dichiarato forme di protesta per questo imminente disastro che può concretizzarsi con la perdita dei posti di lavoro. Siamo qui a difendere la dignità oggi sacrificata alle lobby potentissime del ricco e selvaggio mercato energetico nazionale. Chiedono (i lavoratori) di essere ascoltati dalla politica regionale e far arrivare al Governo nazionale le loro giuste rivendicazioni, la loro necessità di continuare ad avere un futuro lavorativo e sociale dignitoso per il territorio”.