Cauti i sindacati che chiedono di mantenere integra la produzione in Val di Sangro
ATESSA – Promuovere investimenti pubblici mirati a sostenere il lavoro, la ricerca, lo sviluppo e la produzione nel settore automobilistico. Sono questi i punti fermi che la Fiom Cgil ha esposto nel Tavolo per lo sviluppo dell’automotive che si è tenuto a Roma nel Ministero delle imprese e del made in Italy. All’incontro erano presentanti i rappresentati del Governo, del gruppo Stellantis, delle parti sociali, di Anfia e delle Regioni su cui risiedono gli stabilimenti interessati.
“Tutti i partecipanti al Tavolo Sviluppo Automotive – precisano da Stellantis – hanno l’obiettivo comune di creare le condizioni per sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni di difficile transizione, con l’ambizione di raggiungere 1 milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) all’uscita del piano Dare Forward 2030. L’obiettivo finale dipende da fondamentali e specifici fattori abilitanti quali la cancellazione delle norme regolamentari quali l’Euro 7 per continuare a produrre auto di piccole dimensioni a prezzi accessibili per i clienti, il sostegno del mercato attraverso incentivi alle vendite e la competitività dei costi, compresi quelli energetici, per l’intera catena di fornitura”.
E intanto Stellantis ribadisce la centralità dell’Italia nella strategia globale del Gruppo e la volontà di creare un futuro sostenibile per le attività italiane che hanno già contribuito alla bilancia commerciale italiana con un surplus di 11 miliardi di euro dalla creazione di Stellantis nel 2021 al giugno di quest’anno.
Riguardo allo stabilimento di Atessa, da Stellantis precisano che sarà uno dei principali punti di produzione a livello mondiale di nuovi veicoli commerciali elettrificati per i marchi Citroën, FIAT Professional, Opel, Peugeot e Vauxhall, nell’ambito dell’offensiva strategica Pro One per la divisione veicoli commerciali del gruppo.
Un obiettivo sicuramente lodevole, ma la Fiom ha precisato che è necessario produrre 1 milione di autovetture e non meno di 300mila veicoli commerciali leggeri. Il sindacato, inoltre, ritiene necessaria la convocazione di un tavolo unitario presso la Regione Abruzzo per affrontare il futuro dello stabilimento nell’obiettivo di mantenere intatta la produzione in Val di Sangro.