Sanità, in Abruzzo 85% del personale sciopera in difesa del diritto alla salute

5 Dicembre 2023
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Un successo la partecipazione del personale medico allo sciopero di oggi, tutela e diritti dei professionisti medici le basi della protesta.

L’AQUILA – Nella giornata che attesta la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale alle regioni italiane, in Abruzzo l’85% del personale medico ha aderito allo sciopero indetto per tutelare i lavoratori e la sanità. Lo sciopero di 24 ore era stato indetto dal sindacato degli ospedalieri Anaao Assomed e dalla Cimo. Insieme a loro anche il sindacato degli infermieri Nursing Up che hanno riempito le piazze di tutta Italia.

I bilanci dello sciopero sono pesanti: fino a 1,5 milioni di prestazioni sanitarie saltate su tutto il territorio nazionale. Le stime dei sindacati parlano di disagi ridotti al minimo. “Sono stati chiusi diversi ambulatori ma abbiamo garantito le urgenze. È necessario che si capisca che questa protesta non è contro i cittadini ma in difesa del diritto alla salute, ed è quindi proprio a tutela degli stessi cittadini” ha spiegato Alessandro Grimaldi, Segretario regionale del Sindacato dei medici Anaao, Capo del Dipartimento di Medicina della Asl provinciale dell’Aquila e primario del reparto malattie infettive dell’Ospedale San Salvatore del capoluogo.

Le ragioni della protesta sono da ricercare nei pilastri fondamentali della professione medica: detassazione di una parte di retribuzione, depenalizzazione dell’atto medico, assunzioni, rinnovi di contratto, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri. Richieste queste che rientrano nella tutela della professione del medico e infermiere e nei diritti di un qualsiasi lavoratore. “Ormai il sistema sanitario è stato pesantemente definanziato ed è sempre più difficile lavorare” aggiunge Grimaldi.

Il Governo dovrebbe modificare la manovra affinché si metta mano al Fondo Nazionale sulla sanità. Le criticità sono molte, in Abruzzo come in altre regioni. La carenza di personale, come confermano le Associazioni coinvolte, è un problema nazionale. Mancano 30 mila medici in Ospedale, i Pronto Soccorso sono vuoti, causa stipendi bassi e condizioni di lavoro difficili. Gli infermieri sono in negativo di 65 mila unità circa ed entro il 2025 circa 40 mila sanitari andranno in pensione. Questi sono numeri importanti da sostenere ed entro la fine del 2023 ci saranno nuovi scioperi indetti da nuovi sindacati protestanti.

Nel frattempo c’è stata la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. All’Abruzzo 75 milioni di euro in più rispetto al 2022. Nicoletta Verrì, Assessora regionale alla Salute, si dice fiduciosa sulla prospettiva di un nuovo bilancio che possa in parte risanare l’inflazione degli ultimi anni. C’è ancora molto lavoro da fare.

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