È stato presentato “Rumoroso silenzio”, il progetto a cura degli studenti del Liceo Artistico Grue di Castelli
TERAMO – Il dolore di una donna vittima di violenza cristallizzato nella ceramica: questo il progetto realizzato dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Artistico “Grue” di Castelli per sensibilizzare contro ogni forma di violenza di genere. Questo è “Rumoroso silenzio”.
«Non ci stancheremo mai di dire no alla violenza sulle donne, in particolare oggi il nostro pensiero è rivolto a Giulia, che ha trovato nell’amore della sua vita il proprio carnefice. Come istituzioni dobbiamo continuare ad impegnarci per sensibilizzare tutte quelle persone che sono state e che sono vittime di violenza, e le persone a loro vicine, a denunciare, per dire basta a questi episodi che non vogliamo più sentire», ha dichiarato il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo, in occasione di “Rumoroso silenzio”, l’opera corale, a cura della classe III sezione ceramica dell’istituto castellano, composta da cinque fasi, dall’intrappolamento della donna nella spirale della violenza alla sua liberazione.
«Un momento intimo, profondo e molto significativo dedicato a Giulia e a tutte le donne uccise, per mostrare e gridare, attraverso l’arte, il grande dolore provocato dalla violenza e ribadire la ferma condanna verso ogni forma di violenza», ha dichiarato commossa la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia, che ha deposto un mazzo di fiori in memoria di Giulia e di tutte le donne uccise per mano di uomini violenti.
Alla cerimonia di svelamento dei cinque cilindri di ceramica, lavorati e decorati con gli strumenti a disposizione nei laboratori della scuola, erano presenti il prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, il procuratore capo del Tribunale di Teramo, Ettore Picardi, il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, oltre ai ragazzi ed alle ragazze del “Grue” di Castelli e dell’”Einstein” di Teramo accompagnati dalla dirigente scolastica, Eleonora Magno, e dalle insegnanti Manuela Marrone e Milva Consorti.