Preoccupazione per l’ospedale Umberto I di Tagliacozzo, Berardinetti: “Il territorio ha bisogno di questo presidio, va salvaguardato”

20 Novembre 2023
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Ospedale Umberto I di Tagliacozzo
Ospedale Umberto I di Tagliacozzo

Sul tema è intervenuto il Presidente Uncem Abruzzo e Sindaco di Sante Marie

TAGLIACOZZO – C’è preoccupazione per il futuro dell’ospedale Umberto I di Tagliacazzo. Un nosocomio strategico per la Marsica, specialmente quella occidentale. Nonostante le rassicurazioni e gli emendamenti a tutela dell’Umberto I, il Sindaco di Sante Marie e Presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, si dice preoccupato: “Bene gli emendamenti a tutela dell’ospedale di Tagliacozzo, ora però devono essere approvati e devono essere garantiti i servizi sanitari essenziali per il territorio. Sono certo che i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione saranno in prima linea per difendere l’Umberto I e che il piano, dopo l’approvazione, possa tornare al ministero per l’approvazione definitiva”. Secondo il primo cittadino, la cancellazione del codice che ne certifica la vitalità e il declassamento dei reparti esistenti, come quello della riabilitazione cardiologica, potrebbe creare forti disagi. Per questo l’auspicio è che gli emendamenti possano passare e che l’ospedale possa continuare a prestare l’adeguata assistenza alla popolazione:” vivere nei paesi di montagna come i nostri è spesso difficile perché non si hanno quei servizi essenziali di cui un cittadino ha bisogno. Per questo dobbiamo fare di tutto per poter salvare il nostro ospedale che rappresenta una vera e propria casa della salute per tutta la Marsica occidentale. Bene ha fatto il sindaco di Tagliacozzo, Giovagnorio, a ribadirlo in commissione e bene hanno fatto i rappresentanti del comitato a ricordarlo durante le varie iniziative organizzate per l’Umberto I. Non si può pensare di declassare l’ospedale di Tagliacozzo e poi proporre misure per far tornare le persone a vivere nei nostri paesi di montagna. Bisogna prima assicurargli dei servizi essenziali, a partire appunto dalla sanità, e poi avviare le iniziative del caso per coinvolgerli. Il presidio sanitario va tutelato per la nostra gente e per il futuro del nostro territorio”. 

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