Procede senza sosta il lavoro del Comune di Chieti per affrontare il dissesto idrogeologico che da tempo minaccia il territorio, in vista dell’incontro col ministro Musumeci
CHIETI- In vista dell’incontro fissato per l’8 maggio a Roma con il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, il gruppo tecnico incaricato sta ultimando la redazione di un Piano degli interventi, con l’obiettivo di presentare un documento operativo e dettagliato per accedere a nuove risorse.
«Il dissesto idrogeologico è una priorità assoluta per la nostra amministrazione», dichiarano il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo. «All’incontro con il ministro Musumeci ci presenteremo con un documento che sia realmente spendibile, capace di accelerare il passaggio dalla gestione dell’emergenza alla fase strutturale di ricostruzione e prevenzione».
Ferrara e Febo sottolineano la necessità di un’azione rapida ed efficace, a tutela della vita dei cittadini e della salvaguardia del territorio: «Il Comune ha attivato tutte le procedure possibili già da quattro anni a questa parte, ma la complessità del problema impone il coinvolgimento delle migliori competenze tecniche disponibili».
Il lavoro, infatti, si avvale della collaborazione di numerosi enti e istituzioni: l’USRC, l’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara — in particolare con la Facoltà di Geologia —, il Genio Civile regionale, le Agenzie di Protezione Civile nazionale e regionale, la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti, la Prefettura e la Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico.
Fondamentale anche il supporto politico bipartisan: «Grazie al coinvolgimento delle forze parlamentari — proseguono Ferrara e Febo — abbiamo costruito una rete di collaborazione che guarda oltre la gestione dell’emergenza. Quando ad agosto terminerà formalmente lo stato di emergenza, vogliamo essere pronti a intervenire con operazioni di delocalizzazione, ricostruzione e prevenzione, anche nelle altre aree fragili della città».
Un percorso che parte dal basso, raccogliendo le istanze dei cittadini e dei comitati, ma che punta a garantire azioni condivise e basate sulla competenza. «Abbiamo il dovere — concludono — di andare avanti insieme, ognuno per il proprio ruolo, nell’interesse esclusivo della città e del suo futuro».