Il Direttore generale Palmieri: ” Il nostro obiettivo è ripopolare i presidi sanitari delle aree interne, riportando la specialistica ambulatoriale dove è più necessaria”
CASOLI – Nel cuore delle aree Interne abruzzesi, dove la distanza dai centri urbani spesso si traduce in solitudine e difficoltà d’accesso ai servizi sanitari, una rivoluzione silenziosa è in atto. Con oltre 60 esami già effettuati, prende forma concreta nel Sangro-Aventino il progetto di radiologia domiciliare promosso dalla Asl Lanciano Vasto Chieti: un tassello fondamentale di quella “sanità di prossimità” tanto invocata quanto necessaria.
Il servizio, attivo due giorni a settimana (martedì e giovedì), nasce nell’ambito del progetto “Ambulatorio di comunità per la presa in carico della fragilità”, finanziato con fondi PNRR e pensato per rispondere ai bisogni reali delle popolazioni più isolate. A coordinarlo è la Radiologia Territoriale diretta da Orietta Pelliccioni, che guida un’équipe composta da un tecnico e un operatore socio-sanitario, pronti a raggiungere direttamente il domicilio dei pazienti con un apparecchio radiologico portatile di ultima generazione.
Gli esami, eseguiti in sicurezza e con qualità diagnostica pari a quella degli ospedali, sono destinati principalmente a over 65, persone non autosufficienti, non deambulanti o in condizioni di fragilità sociale. Non si tratta di urgenze, ma di controlli fondamentali per monitorare patologie croniche, spesso trascurate per l’impossibilità fisica dei pazienti di recarsi in ospedale.
I primi comuni interessati dal progetto sono Lama dei Peligni, Civitella Messer Raimondo, Palombaro, Fara San Martino, Palena, Quadri e Villa Santa Maria. Le richieste partono dai medici di medicina generale e sono coordinate dal Punto Territoriale di Assistenza (PTA) di Casoli, che organizza gli spostamenti ottimizzando tempi e risorse per consentire un maggior numero di esami in ciascuna giornata.
Le immagini radiologiche acquisite sul posto vengono trasferite tramite rete VPN al sistema PACS per la refertazione da parte del medico radiologo. “Questo servizio rappresenta una svolta per la popolazione anziana e fragile – spiegano il direttore del PTA Fiore Di Giovanni e la dottoressa Pelliccioni –. Ricorderemo sempre la gratitudine di un ultraottantenne di Civitella Messer Raimondo, assistito solo dalla moglie, per il quale la nostra visita ha significato la possibilità concreta di curarsi.”
Ma questa non è che una parte del disegno più ampio della Direzione Aziendale. Il direttore generale Mauro Palmieri anticipa i prossimi passi: “Il digitale ci permetterà, nel giro di qualche settimana, di avvicinare ai territori i professionisti necessari alla presa in carico dei pazienti cronici. Il nostro obiettivo è ripopolare i presidi sanitari delle aree interne, riportando la specialistica ambulatoriale dove è più necessaria. La medicina di prossimità passa anche da qui.”