“Per le fasce deboli rappresenta un aumento del 10% dei costi, tra stampe, pagamenti e code agli sportelli”
L’Associazione Robin Hood ritiene che la fattura bimetrale avviata dalla Ruzzo Reti spa, rappresentata come agevolazione per i consumatori finali e opportunità per l’utente finale, non lo è.
Il consumatore finale sulla base della decisione autonoma della Ruzzo Reti, dovrà affrontare in modo diretto i costi del pagamento, della stampa e l’invio della fattura (le fasce più deboli non posseggono posta elettronica) di due fatture in più, ed i modo indiretto i maggiori oneri complessivi la gestione di questa opportunità.
La regolazione nazionale gestita dall’Arera Autorità di regolazione per energia reti e ambiente prevede una fatturazione minima sulla base di fasce di consumi e più esattamente l’utente deve ricevere
2 bollette all’anno, semestrali, per consumi medi annui fino a 100 metri cubi (mc);
3 bollette all’anno, quadrimestrali, per consumi medi annui da 101 mc fino a 1000 mc;
4 bollette all’anno, cadenza trimestrali, per consumi medi annui da 1001 mc a 3000 mc;
6 bollette all’anno, bimestrali, per consumi medi superiori a 3000 mc.
La delibera stessa di Arera Atto 655/2015/R/idr articoli 36, 37 e 38 prevede che eventuali standard migliorativi possono essere individuati dall’Ente di governo dell’Ambito (ATUR), che ha maggiori informazioni sui contesti di competenza. Gli standard migliorativi devono essere approvati dall’Autorità.
La domanda è: è stata approvata dall’ATUR e da ARERA questa operazione?
L’associazione Robin Hood è fermamente contraria alla scelta della società Ruzzo Reti spa. Per le fasce deboli con consumi bassi attorno ai 150 euro annui rappresenta un aumento del 10% circa dei costi. I cittadini saranno costretti a fare due volte in più le file agli sportelli con perdita del valore più importante in assoluto che si possiede, il tempo.
Si ritiene l’operazione utile solo per i flussi finanziari della Ruzzo Reti alla quale chiediamo a quanto ammonta il costo della stessa in termini generali.