Sotto accusa, in particolare, i ritardi nella consegna delle opere e l’incapacità, secondo Rabbuffo, di rispettare le scadenze previste
TERAMO – Teramo è ormai un grande cantiere a cielo aperto, ma secondo il consigliere di opposizione Berardo Rabbuffo, dietro i lavori in corso si nascondono caos, ritardi e scarsa programmazione. “Non c’è più una via o un angolo della città che non sia interessato da lavori edili — scrive Rabbuffo — un segno che dovrebbe rappresentare speranza e rigenerazione, e che invece racconta di una gestione disorganizzata e di continui disagi per i cittadini”.
Sotto accusa, in particolare, i ritardi nella consegna delle opere e l’incapacità, secondo Rabbuffo, di rispettare le scadenze previste. Tra gli esempi citati: l’ipogeo, ancora non riconsegnato; il teatro comunale, i cui lavori hanno subito rinvii legati a errori amministrativi; e largo Melatino, al centro delle critiche più dure.
Proprio per largo Melatino, il consigliere ricorda che la fine lavori era fissata per il 1° marzo, ma ad oggi “non si vede nulla che lasci presagire la conclusione dell’opera”. Rabbuffo evidenzia come i lavori di riqualificazione siano partiti con grande ritardo rispetto alla chiusura della strada, a causa — pare — di interventi sulle condotte idriche e sui sottoservizi. Ma da giorni, segnala, non si vedrebbero più operai in cantiere.
Secondo Rabbuffo, in un’area così centrale e delicata, sarebbe stato necessario lavorare senza sosta: “Anche di notte, se serviva, per limitare i disagi a residenti, attività commerciali e passanti”. Il consigliere si chiede inoltre se fosse possibile prevedere, in fase progettuale, l’esistenza di eventuali criticità legate ai sottoservizi, evitando così ritardi e chiusure prolungate.
“Non si ha rispetto dei cittadini — conclude Rabbuffo — Li si lascia senza teatro, senza spazi per la cultura, senza strade praticabili. Si è stati velocissimi a smantellare, come nel caso del Museo del Gatto, ma poi i cantieri si bloccano e restano fermi per mesi, se non anni”.