Le aziende leader registrano un trend positivo. Chieti il baricentro industriale dell’area
CHIETI – In un contesto internazionale segnato da crisi sanitarie, guerre e tensioni commerciali, il tessuto industriale di Abruzzo e Molise si conferma solido e reattivo. Per il terzo anno consecutivo, le 200 aziende leader per valore della produzione nelle due regioni mostrano un trend complessivamente positivo, adattandosi con efficacia ai cambiamenti e sfruttando le nuove opportunità offerte dal mercato.
È quanto emerge dal report “Top 200 Abruzzo e Molise”, realizzato da PwC Italia in collaborazione con il Dipartimento di Economia aziendale dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e presentato oggi a Chieti. Un’analisi dettagliata che fotografa la tenuta e la crescita del sistema produttivo locale, sempre più strategico nello scenario nazionale.
A guidare la classifica territoriale è la provincia di Chieti, che si conferma baricentro industriale dell’area, con un valore complessivo della produzione pari a 9,6 miliardi di euro. Le 200 aziende analizzate hanno generato nel 2023 un fatturato aggregato di 25,6 miliardi, segnando un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Il 73% delle imprese ha registrato una crescita del proprio volume d’affari, mentre il 92% ha chiuso l’esercizio in utile. Particolarmente significativo il fatto che oltre l’82% delle aziende redditizie abbia scelto di reinvestire gli utili, rafforzando così il patrimonio netto e alimentando un circuito virtuoso di crescita e innovazione.
Tra le 40 aziende con il maggior valore della produzione, spiccano realtà che hanno saputo aumentare sensibilmente la propria redditività. In cima alla classifica per incremento del rapporto Ebitda/Ricavi troviamo Toto Holding spa, con un balzo impressionante di 934 punti percentuali. Seguono Barberini spa (+8), Di Carlo spa (+7), Pilkington Italia spa (+7), Cordivari srl (+6), Adastra Holding srl (+4), Colasante Holding srl (+4) e Fratelli Ferro – Semolerie Molisane (+3). Una resilienza, quella delle aziende abruzzesi e molisane, che si è manifestata durante e dopo la pandemia, è proseguita attraverso le crisi geopolitiche – dalla guerra in Ucraina a quella in Medio Oriente – e continua oggi, in uno scenario globale segnato anche da tensioni sui dazi.