Dopo l’interrogazione parlamentare della senatrice Ilaria Cucchi sulle presunte vessazioni alla Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’Aquila, le associazioni sindacali a carattere militare si dividono: il Siaf respinge le accuse, mentre l’Usif chiede “chiarezza immediata”. Intanto, la politica locale si mobilita con un’interrogazione in Consiglio comunale per fare luce sulla vicenda
L’AQUILA – All’indomani dell’annuncio di un’interrogazione parlamentare da parte della senatrice Ilaria Cucchi per fare luce su presunti maltrattamenti nella Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’Aquila, sono arrivate le prime reazioni e prese di posizione da parte dei principali sindacati della Guardia di finanza e di esponenti politici locali.
In particolare, la senatrice e attivista per i diritti civili in una nota diffusa nella giornata di ieri aveva denunciato presunte vessazioni fisiche e psicologiche ai danni degli allievi, come la “privazione del sonno, limitazioni nell’igiene, uso contingentato dell’acqua e condizioni di forte stress”.
Dura la reazione del Sindacato italiano autonomo finanzieri (Siaf) che ha respinto al mittente tutte le accuse, definendole “gravi e distorte”, sottolineando che le pratiche addestrative adottate dalla Scuola rientrano nel quadro della “normale disciplina militare”. In particolare, in una nota a firma di Eliseo Taverna, segretario generale nazionale, e Antonio Cammarano, vice segretario interregionale Abruzzo e Molise Siaf, il sindacato chiarisce che le attività della Scuola, come l’alzata mattutina alle 6:20 o l’attenzione formale all’aspetto fisico e comportamentale, rientrano nella normale disciplina militare”. Quanto alle presunte forzature su allieve con problemi fisiologici, il sindacato precisa che “in presenza di dismenorrea (dolori associati al ciclo mestruale) o di altri disagi similari, che creino difficoltà a svolgere le normali attività, viene concesso, su richiesta delle interessate, il riposo medico presso la propria camera, previa autorizzazione del dirigente sanitario”.
L’Unione sindacale italiana Finanzieri (USIF), altro importante sindacato della Guardia di Finanza, ha richiesto “chiarezza immediata” sulle denunce, pur esprimendo il suo disappunto riguardo alla “gogna mediatica”. Ha sottolineato la necessità di tutelare i diritti degli allievi, ma anche di difendere l’eccellenza degli istituti di formazione del Corpo, ribadendo che i trattamenti di addestramento sono in linea con gli standard di qualità richiesti.
Parallelamente si è mobilitata anche la politica locale. Le consigliere comunali di opposizione al Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane e Simona Giannangeli, in una nota hanno annunciato un’interrogazione in sede di assise cittadina per fare luce sulla vicenda. “Chiederemo – hanno affermato – che anche il Comune dell’Aquila, nella persona del sindaco, si impegni per fare chiarezza sul trattamento riservato alle allieve e agli allievi della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza a Coppito”.