Sanità abruzzese, Verì fa chiarezza sul disavanzo: “Non è cattiva gestione, ma aumento dei costi del personale”

28 Marzo 2025
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L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, interviene nel dibattito sul disavanzo sanitario del 2024, attribuendolo a fattori esterni. Tra le cause principali, l’aumento dei costi del personale e delle spese per prodotti farmaceutici e dispositivi medici, oltre all’assistenza informatica

PESCARA – “Basta parlare di cattiva gestione economica e finanziaria del sistema sanitario regionale: il disavanzo 2024 è legato ad altri fattori, oggettivi e misurabili, che nulla hanno a che fare con l’attività della Regione e delle Asl”. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, interviene così nel dibattito sull’aumento dell’addizionale regionale Irpef che servirà a coprire il disavanzo che ha raggiunto circa 81 milioni di euro.

Secondo i dati forniti dall’Advisor, struttura esterna che supporta la Regione nei Tavoli ministeriali, i costi del personale sanitario nel 2024 sono aumentati di 43 milioni di euro rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 941 milioni di euro. Questo incremento è legato agli adeguamenti contrattuali e alle procedure di stabilizzazione che hanno permesso l’assunzione a tempo indeterminato di 1850 unità di personale non dirigente. “Già questo numero – sottolinea Nicoletta Verì – fa ben comprendere il motivo per il quale si è fatto ricorso alla rimodulazione delle addizionali, il cui gettito è interamente destinato a finanziare questa voce. Vale la pena ricordare che tra il 2022 e il 2024 il saldo del personale del sistema sanitario regionale, al netto del turn over, è di oltre 500 unità in più. E nello stesso periodo, abbiamo assunto a tempo indeterminato 1850 unità di personale non dirigente, soprattutto a seguito delle procedure di stabilizzazione che hanno riguardato 1300 dipendenti, finora assunti con contratti precari e senza alcuna prospettiva di stabilità”.

Verì ha anche respinto le accuse di una presunta voragine nei conti della sanità nascosta agli elettori prima delle elezioni regionali, definendole infondate. Ha ribadito che il 2023 si è chiuso in equilibrio, come certificato dai Tavoli ministeriali e dalla Corte dei Conti, nonostante le maggiori spese legate alla pandemia e all’inflazione.

“E’ una versione che semplicemente non sta in piedi – prosegue – perché il disavanzo 2024 è stato provocato da fattori imprevisti ed imprevedibili, non certo da poste negative che ci trascinavamo dal passato: gli adeguamenti contrattuali sono l’esempio più evidente. Ribadisco ancora una volta che il 2023, dopo la manovra correttiva per far fronte alle maggiori spese del periodo pandemico e dell’inflazione, si è chiuso in equilibrio, come certificato dai tavoli ministeriali e dalla Corte dei Conti. E questo è un fatto oggettivo”.

Secondo la relazione dell’Advisor aggiornata al quarto trimestre del 2024, l’anno scorso si è registrato un incremento di 22 milioni di euro nelle spese per prodotti farmaceutici ed emoderivati, a cui si aggiungono 3 milioni per la farmacia convenzionata, nonostante il calo complessivo del numero di prescrizioni.

Inoltre, altre voci di spesa in aumento includono 3 milioni di euro per i dispositivi medici, 9,5 milioni per il settore dell’assistenza informatica e oltre 14 milioni di euro destinati all’acquisto di prestazioni da fornitori privati. Questi ultimi sono stati investiti principalmente nei piani di riduzione delle liste d’attesa, come richiesto dalle normative a livello nazionale e regionale.

“Mi sembra chiaro – rimarca ancora la Verì – che ci sia ben poco da imputare ad una cattiva gestione, anche perché dal 2019 ad oggi vorrei ricordare che la Regione ha investito decine di milioni di euro per il rinnovo delle grandi apparecchiature e degli elettromedicali in tutti gli ospedali (e non solo con fondi Pnrr), a differenza di quanto fatto dal governo di centrosinistra che ci ha preceduto e che non aveva acquistato nemmeno un ecografo durante la sua amministrazione, oltre a precarizzare oltre ogni limite i rapporti di lavoro”.
L’assessore non nasconde le difficoltà, soprattutto sulla percezione del servizio da parte dell’utenza.
“L’ho detto più volte – conclude – la quota di fondo sanitario nazionale destinata all’intero Abruzzo è la stessa assegnata al Comune di Milano. Ed è evidente che la situazione di partenza ci vede fortemente penalizzati, ma questo non ci ha mai scoraggiati e trovo ingiusto che per meri scopi elettoralistici si continuino ad attaccare di fatto migliaia di persone, nelle Asl e in Regione, che quotidianamente e con impegno svolgono il proprio lavoro con grande abnegazione. Perché, al di là dei soliti e strumentali distinguo di facciata, l’attacco non colpisce l’assessore Verì, ma tutti coloro che lavorano nella nostra sanità regionale”. 

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