Presidente Sospiri (FI): “Norma equilibrata che apre alla crescita nella produzione delle energie rinnovabili”. Consigliere delegato Campitelli (FdI): Abruzzo tra le prime regioni d’Italia ad approvare legge. Lega: “Da oggi gli abruzzesi possono contare su un quadro normativo chiaro in tema di localizzazione degli impianti di energia rinnovabile”. Vicepresidente Blasioli (Pd): “Salvaguardate aree agricole come la Piana del Fucino consentendo realizzazione di sistemi di autoconsumo per abbattere i costi dell’energia”
L’AQUILA – Il Consiglio regionale dell’Abruzzo nel pomeriggio ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, il Progetto di legge 45/2024 che disciplina l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. La seduta, inizialmente prevista per le 11, è slittata al primo pomeriggio per consentire un confronto tra maggioranza di centrodestra e opposizioni sul testo poi licenziato dalla competente Commissione consiliare. Dopo un lungo confronto tra maggioranza e opposizione e un dibattito interno alla stessa maggioranza di centrodestra, il testo votato è stato giudicato migliorativo rispetto al progetto presentato nei giorni scorsi, maggiormente rispondente alle istanze di modifica e alle osservazioni di consiglieri, sindaci e associazioni.
“È una norma equilibrata che apre alla crescita nella produzione delle energie rinnovabili, con particolare attenzione alla valorizzazione dell’autoconsumo”, commenta il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, in una nota.
“Questo pomeriggio in Consiglio regionale è stata approvata una norma importantissima – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia delegato all’Energia, Nicola Campitelli- ponendo l’Abruzzo tra le prime regioni in Italia, per raggiungere gli standard richiesti dall’Europa, rispettando le nostre riserve, i nostri parchi e le fasce di rispetto. Sono state definite le aree idonee facendo sintesi delle diverse norme nazionali, che già limitano l’installazione del fotovoltaico in aree agricole – continua – rassicurando chi ha ancora qualche timore – e noi siamo stati anche leggermente più cautelativi e restrittivi proprio per tutelare maggiormente l’ambiente ed il mondo produttivo. Anche per i tetti – continua Campitelli – non si può certo dire che li abbiamo esclusi dalle aree idonee perché, di default, vanno in edilizia libera e dunque non hanno bisogno di essere individuate all’interno di un progetto di legge. Chi sostiene il contrario – ammonisce – non conosce la normativa. Questo progetto di legge – spiega il consigliere FdI – poteva essere approvato già a dicembre ma ho voluto che fosse maggiormente condiviso e non mi sono opposto alle richieste di rinvio, lavorando sempre in modo costruttivo con tutti”.
Soddisfazione è stata espressa anche dai consiglieri della Lega, Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti, che hanno evidenziato come “l’Abruzzo da oggi possa contare su un quadro normativo chiaro in tema di localizzazione degli impianti di energia rinnovabile, così come ci viene richiesto. L’approvazione del progetto di legge – si legge in una nota – rappresenta un tassello fondamentale per una transizione energetica equilibrata, che mira a garantire lo sviluppo sostenibile, ma nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e delle attività economiche”.
La norma, in linea con il decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 21 giugno 2024, risponde alle esigenze energetiche della nazione secondo le quali l’Italia dovrà raggiungere una capacità totale installata di energia solare pari a 79,2 gigawatt (GW) entro il 2030 e una capacità eolica totale di 28,1 GW, con un incremento di 17 GW rispetto al 2022. Per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi, l’Abruzzo è chiamato ad aggiungere 2.092 megawatt (MW) di nuova capacità rinnovabile entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020.
Con questa legge – aggiungono D’Incecco e Mannetti – preserviamo i terreni agricoli e quindi quelli del Fucino che hanno un ruolo fondamentale nell’economia abruzzese, e rispondiamo alle istanze dei sindaci delle aree interne, salvaguardando la realizzazione delle comunità energetiche anche destinate all’autoconsumo. Ancora una volta, – concludono – la Regione dimostra di saper guardare al futuro con scelte responsabili”.
L’astensione del centrosinistra testimonia l’intesa raggiunta tra maggioranza e opposizione dopo il lungo e serrato confronto di questi giorni. Esponenti delle minoranze hanno evidenziato come, per la prima volta, si sia arrivati a una riforma su un tema di grande rilevanza, sottolineando il clima di confronto leale e costruttivo che ha permesso di arrivare a un testo condiviso. Pur rilevando che un dibattito più approfondito avrebbe potuto apportare ulteriori miglioramenti, ritengono che la legge rappresenti un buon compromesso, capace di conciliare la tutela del paesaggio con le esigenze del settore agricolo e le istanze delle associazioni ambientaliste.
“Durante queste settimane di lavoro sul progetto di legge – dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Blasioli (Pd) – abbiamo dovuto bilanciare interessi spesso contrastanti, in un confronto aperto con agricoltori, associazioni di categoria, amministrazioni locali e associazioni ambientaliste. Il rinvio della discussione – aggiunge il consigliere dem – ci ha permesso di ottenere risultati importanti, come la tutela della Piana del Fucino, inserita tra le aree non idonee, consentendo nel contempo alle aziende la realizzazione di sistemi di autoconsumo al fine di abbattere i costi dell’energia. Prima dell’Abruzzo – spiega Blasioli – solo la Sardegna e il Friuli avevano già adottato una normativa di settore, ma restano alcune criticità che avremmo potuto approfondire con più tempo a disposizione”. Tuttavia – continua – era necessario compiere passi avanti per garantire al nostro territorio un futuro energetico efficiente: importanti tutele sono state introdotte per l’agricoltura, come le distanze minime per il fotovoltaico nelle aree a vocazione olivicola ed il riconoscimento della tutela per le colture di pregio”.