Caso mense scolastiche a Pescara, riapre lo slot temporale per presentare l’Isee

10 Marzo 2025
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Il sindaco Masci annuncia la nuova apertura, mentre i genitori dei comprensivi 7 e 8 protestano contro il caro mense facendo portare ai loro bambini il pranzo da casa

PESCARA – Il sindaco di Pescara Carlo Masci, appena rientrato da Bruxelles, tranquillizza le famiglie rimaste fuori dalle nuove fasce tariffare: «Il Comune di Pescara è assolutamente disponibile ad andare incontro a quelle famiglie che non hanno presentato l’Isee (entro il 31 dicembre scorso) ai fini della determinazione della tariffa da applicare per il servizio di refezione scolastica». Proprio oggi, infatti, è il primo giorno effettivo di entrata in vigore delle tariffe dei pasti nelle mense scolastiche e della nuova gestione delle cucine, affidata al duo Rti Elior Ristorazione SpA – Sh Gestioni. Negli ultimi giorni sono state diverse le rimostranze dei genitori che, secondo il nuovo listino, avranno un aumento considerevole a pasto proprio per non aver presentato l’Isee, che fino allo scorso anno non serviva per avere uno sconto in virtù della presenza di sole tre fasce di reddito, contro le nuove undici.

A tal proposito, durante la conferenza stampa convocata per annunciare le novità, lo scorso 28 febbraio, l’assessore alla Pubblica Istruzione Valeria Toppetti aveva spiegato che era “giuridicamente impossibile” far presentare il modello Isee alle famiglie che non lo avevano fatto entro i termini stabiliti. La richiesta di un supplemento dell’istruttoria è stata fatta direttamente dal primo cittadino ai dirigenti competenti, che ora lavoreranno per definire anche gli aspetti tecnici: «Per fare in modo che le famiglie possano presentare l’Isee – ha spiegato Masci –, ho chiesto che venga riaperta la possibilità per un paio di settimane di comunicare questo dato, in modo da consentire alle famiglie di determinare la tariffa da applicare per il servizio di refezione scolastica in base a reddito e numero di figli».

«La questione delle mense – ha aggiunto Masci – è importantissima e delicatissima perché vogliamo garantire un servizio sempre migliore, basato su cibo di alta qualità per i nostri bambini, biologico, con filiera corta e a chilometro zero, e assicurare una percentuale di copertura a carico del Comune. La parte restante è invece a carico delle famiglie che usufruiscono del servizio (non tutte, ovviamente, considerato che alcune non pagano e altre pagheranno meno di adesso)».

«La quota a carico delle famiglie, come detto, è da determinare sulla base della fascia di reddito di appartenenza e del numero di figli. Le famiglie possono stare tranquille sulla volontà del Comune di alleggerire il costo del servizio per i meno abbienti, garantendo a tale scopo una somma che in passato non è mai stata prevista in Bilancio per il servizio di refezione scolastica (a parte situazioni straordinarie)», così ha concluso il sindaco, ricordando che ora gli uffici competenti si occuperanno di gestire il da farsi, come hanno fatto finora, lavorando affinché nonostante il passaggio dalla vecchia alla nuova gestione delle mense, i pasti venissero comunque prontamente garantiti ai bambini.

«Insieme al sindaco Masci – ha commentato Toppetti – abbiamo trovato la strada per permettere a tanti nuclei di presentare l’Isee, e siamo felici di aver trovato insieme la modalità di consentire questa operazione che consentirà di determinare e applicare tariffe giuste, eque che faranno rientrare in un perimetro adeguato l’intera querelle». Nel frattempo, oggi i genitori dei bambini che frequentano i comprensivi 7 e 8 di Pescara, hanno messo nello zainetto dei loro figli il fagotto con il pranzo per protesta, mentre l’opposizione annuncia di dare battaglia sul caso mense scolastiche durante un Consiglio comunale già fissato per il prossimo giovedì 20 marzo.

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