Il 34,4% degli abruzzesi è in sovrappeso, sopra la media nazionale: il 10,5% è obeso

3 Marzo 2025
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In Abruzzo è in sovrappeso il 34,4% della popolazione, di cui il 10,5% è obeso. I dati dell’Iss per la Giornata Mondiale dell’Obesità

L’AQUILA – In Abruzzo, il 34,4% della popolazione è in sovrappeso, con il 10,5% dei cittadini affetti da obesità. Gli abruzzesi in eccesso ponderale, invece, sono il 34,7% della popolazione.

I dati, rilevati dal sistema di sorveglianza Passi per il biennio 2022-2023 facenti ponderati su peso e altezza della popolazione tra i 18 e i 69 anni, emergono dal report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), in preparazione della Giornata Mondiale dell’Obesità, che ricorre martedì 4 marzo.

Nella classifica nazionale delle ‘regioni in sovrappeso’, l’Abruzzo si attesta al quinto posto, dopo il 39,1% dei cittadini con chili di troppo in Basilicata, il 38,8% in Campania, il 37,1% in Puglia e il 35,7% della Calabria. Tuttavia, i nostri numeri rimangono superiori alla media nazionale. In tutta Italia, infatti, il 32,7% delle persone risulta in sovrappeso, mentre il 10,4% è obeso.

Spesso trascurato da molti, finanche dai medici di base, il sovrappeso comporta una lenta e persistente perdita della salute, con esiti problematici e, talvolta, drammatici. Diabete di tipo 2 e cancro sono tra le patologie comportate dall’eccesso ponderale.

“Se non intervengono con cambiamenti nello stile di vita, possono progredire verso l’obesità che si associa a un aumento del rischio di sviluppare malattie croniche, come patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, problemi articolari, che riducono la durata della vita e ne peggiorano la qualità”, avverte l’Iss.

Altro fattore che l’Iss sottolinea nell’indagine è la riduzione del divario tra Nord e Sud. Nonostante la storicamente vantata assenza di cibi fritti nella dieta quotidiana, il Settentrione sta lentamente raggiungendo le circonferenze dei cugini meridionali.

In tutto il Bel Paese, gli italiani che dovrebbero perdere chili sono il 40%, con quattro adulti su dieci affetti da eccesso ponderale, di cui tre in sovrappeso e uno obeso.

Gli uomini, con il 52%, risultano più colpiti dall’eccesso ponderale rispetto alle donne, al 34%. Sempre da quanto riportato da Iss, il sovrappeso dilaga tra le le persone con difficoltà economiche, che si attestano al 52%, contro il 39% di chi conduce una vita economicamente serena. L’eccesso ponderale aumenta vertiginosamente nelle fasce della popolazione poco istruite, dove raggiunge il 63%, contro il 32% registrato tra i cittadini istruiti.

Per quanto riguarda le distinzioni d’età, la condizione riguarda il 27% degli adulti tra i 18 e i 34 anni, il 53% degli over 50, il 58% delle persone tra i 65 e i 74 anni, e il 46% degli ultra 85enni, con un rallentamento dopo i 75 anni di età.

Soprattutto per quanto riguarda i più piccini, dal Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla SALUTE” dell’Iss, emerge che nei paesi a reddito alto e medio-alto, dove vive il 31% di tutti i bambini del mondo sotto i cinque anni, si concentra anche il 48% di tutti i bambini in sovrappeso.

Nel 2023 in Italia, i bambini in sovrappeso erano il 19%, con obesità attestata nel 9,8%, di cui 2,6% affetto da obesità grave.

Complice di quella che si prospetta come una vera e propria piaga sociale potrebbe essere la tendenza da parte degli tessi medici di base a non considerare l’eccesso ponderale un problema.

Stando ai rilevamenti di Passi, meno della metà degli intervistati in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso. Consiglio che, se dato, può fare la differenza, come dimostra la stessa indagine: la quota di persone in eccesso ponderale che dichiara di seguire una dieta fra coloro che hanno ricevuto il parere del medico è del 46%, contro il 17% di coloro che non lo hanno ricevuto. Dalla stessa indagine risultano scarsi anche gli incoraggiamenti allo svolgimento maggiore di attività fisica.

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