Sciopero Amadori, solo un terzo dei lavoratori è stabilizzato

1 Marzo 2025
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Insieme ai sindacati e ai lavoratori presenti anche il presidente della commissione vigilanza Sandro Mariani e il consigliere Dino Pepe

MOSCIANO SANT’ANGELO – Una giornata di protesta si è svolta davanti alla sede Amadori di Mosciano Sant’Angelo, dove lavoratori e sindacati hanno manifestato per chiedere migliori condizioni di lavoro. Uno striscione appeso all’ingresso sintetizza la rivendicazione principale: “Abbassiamo i ritmi, aumentiamo i salari”.

Fin dalle prime ore del mattino, accanto ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Teramo, oltre alla RSU della All Coop, si sono schierati anche il consigliere regionale e presidente della commissione vigilanza Sandro Mariani, il consigliere regionale Dino Pepe e il vicesindaco di Mosciano Mirko Rossi.

Dal 2020 i lavoratori non ricevono alcun aumento salariale. “Trattiamo dal 2023, ma ogni volta che si arriva al nodo economico la trattativa si blocca”, denunciano i sindacati. Nonostante le difficoltà, la determinazione dei lavoratori resta alta, pur consapevoli che scioperare significa rinunciare a un’intera giornata di lavoro. Nonostante ciò, l’adesione alla protesta è stata massiccia. Per molti dipendenti, il principale obiettivo rimane la stabilizzazione contrattuale, ancora un miraggio per gran parte della forza lavoro.

“Ho effettuato un accesso agli atti come presidente della commissione vigilanza in Regione Abruzzo e il quadro che ne emerge è chiaro”, ha dichiarato Mariani. “L’azienda ha ricevuto 9,5 milioni di euro di contributi negli ultimi anni, ma su 2.400 dipendenti solo 840 sono stati stabilizzati. Inoltre, risulta impossibile dialogare con i vertici per portare avanti le trattative. Oggi lavorare in Amadori non è più un motivo di orgoglio, ma una lotta per la sopravvivenza”. Il consigliere ha inoltre sottolineato la propria presenza al fianco dei lavoratori, evidenziando l’assenza della Regione.

Un’assenza rimarcata anche dal consigliere regionale Dino Pepe, che ha ribadito l’urgenza di una risoluzione della vertenza: “Serve una mediazione rapida. La Regione Abruzzo ha a disposizione numerosi strumenti per intervenire, e lo so bene perché sono stato assessore all’Agricoltura. Tuttavia, su questa e molte altre questioni, continua a essere assente”.

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