Smobilitazione dei reparti all’ospedale di Chieti: Paolucci (PD) chiede chiarimenti in Commissione Vigilanza

21 Febbraio 2025
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Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale ha richiesto la convocazione di una seduta ad hoc per discutere le modalità di dislocazione e sgombero delle attività dal corpo C e dai nodi B/C dell’ospedale

CHIETI – Il caso della smobilitazione dei reparti presso l’ospedale “Ss. Annunziata” di Chieti è finito sotto la lente della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale. Il capogruppo del PD, Silvio Paolucci, ha richiesto e ottenuto dal presidente della Commissione, Sandro Mariani, la convocazione di una seduta ad hoc per discutere le modalità di dislocazione e sgombero delle attività dal corpo C e dai nodi B/C dell’ospedale, come annunciato dalla Direzione Generale della Asl 2.

Paolucci ha espresso preoccupazione per la continuità operativa dei reparti e dei servizi interessati, annunciando l’acquisizione di atti e documenti che possano fornire certezze sul mantenimento delle attività sanitarie. “L’allarme lanciato dal sindaco Diego Ferrara è più che legittimo”, ha dichiarato Paolucci, sottolineando che la mobilitazione è rimasta dormiente per tre anni, per poi riprendere vita nell’ultimo giorno di reggenza del manager uscente Thomas Schael.

La seduta della Commissione Vigilanza vedrà la partecipazione del management della Asl 2, del sindaco Diego Ferrara e del Rettore Liborio Stuppia. Paolucci ha inoltre evidenziato la necessità di alternative concrete per evitare il rischio di interruzione dei servizi, che include reparti fondamentali come ginecologia, nefrologia e oculistica.

La situazione richiede interventi concertati con tutte le autorità sanitarie competenti, inclusi i rappresentanti del Comitato Ristretto, per garantire che l’azione di smobilitazione non penalizzi né l’utenza né l’Università di Chieti, che ha ripetutamente sollecitato il rinnovo delle convenzioni. “Sarebbe irresponsabile avviare un piano di smobilitazione senza le necessarie garanzie”, ha concluso Paolucci, avvertendo che svuotare un ospedale e interrompere i servizi ne comprometterebbe il futuro e il ruolo territoriale.

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