Metalmeccanici in lotta: questa mattina lo sciopero e la mobilitazione sotto la Prefettura

21 Febbraio 2025
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Se non ci saranno passi avanti, è già in programma un nuovo sciopero a marzo, segnale che la mobilitazione non si fermerà

TERAMO – La mobilitazione per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici prosegue con determinazione da parte di FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL, dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica-Assistal nel novembre 2024. La controproposta avanzata dalle controparti, secondo i sindacati, mette in discussione il modello contrattuale esistente senza offrire risposte concrete alle esigenze dei lavoratori. La protesta è arrivata anche a Teramo, dove questa mattina si è svolto un presidio davanti alla prefettura, accompagnato dallo sciopero già in atto su tutto il territorio nazionale.

Le richieste sindacali si concentrano su un aumento salariale reale, con un incremento di 280 euro sui minimi contrattuali, il miglioramento delle condizioni lavorative, attraverso la riduzione dell’orario di lavoro, la stabilizzazione dell’occupazione e la garanzia di pari diritti negli appalti, e il contrasto alla precarietà e la sicurezza sul lavoro, con tutele per i lavoratori precari e misure concrete per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.

La risposta di Federmeccanica, invece di trattare sulle proposte avanzate dalle rappresentanze sindacali dopo una consultazione con lavoratrici e lavoratori, ha portato a una controproposta che introduce un nuovo modello contrattuale, giudicato dai sindacati del tutto inadeguato, con aumenti salariali minimi che non rispondono alle reali necessità di chi lavora. La protesta è iniziata ufficialmente il 7 gennaio 2025 in provincia di Teramo, con un primo presidio davanti ai cancelli della Confindustria teramana. Successivamente, gli scioperi hanno coinvolto aziende di tutto il Paese, raggiungendo punte di partecipazione fino al 90%, un dato che conferma quanto il rinnovo contrattuale equo sia una priorità per i lavoratori.

Se non ci saranno passi avanti, è già in programma un nuovo sciopero a marzo, segnale che la mobilitazione non si fermerà fino a quando non saranno garantiti diritti, dignità e condizioni di lavoro adeguate. Il contratto nazionale è un elemento fondamentale per tutelare i lavoratori e contrastare il peggioramento delle condizioni salariali e lavorative. Per questo, i sindacati invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori a mobilitarsi e aderire allo sciopero, per il salario, la lotta alla precarietà, la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela della dignità professionale.

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