Delitto di Casoli, la difesa punta sulla fragilità psicologica di Whitbread

7 Febbraio 2025
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Michele Faiers Dawn e Michael Dennis Whitbread

Il 75enne soffrirebbe di disturbo ciclotimico in fase depressiva, associato a un problema di abuso di alcol

CASOLI – Secondo la difesa, Michael Whitbread, accusato dalla Procura di Lanciano di omicidio volontario aggravato per la morte di Michele Faiers, soffrirebbe di disturbo ciclotimico in fase depressiva, associato a un problema di abuso di alcol. L’imputato 75enne non era presente in Aula, ma nella precedente udienza di gennaio aveva ammesso il delitto, attribuendo il gesto a una condizione di esasperazione dovuta a continue vessazioni da parte della compagna. L’uomo aveva raccontato di aver subito pressioni psicologiche e fisiche, legate a una presunta relazione extraconiugale con una connazionale, ipotesi che è stata smentita.

Whitbread aveva già manifestato un profondo disagio prima del tragico epilogo, tentando il suicidio il 6 marzo 2023 con 32 compresse di paracetamolo. Sette mesi dopo, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, la situazione è precipitata: durante un violento litigio nella loro abitazione di Contrada Verratti, a Casoli, l’uomo ha colpito Michele con nove fendenti, uccidendola. Dopo il delitto, Whitbread è fuggito in Inghilterra e ha trovato rifugio a casa della figlia, dove il 1° novembre è stato arrestato. Sarà adesso quindi una perizia psichiatrica a stabilire se l’uomo fosse in grado di intendere e volere al momento del delitto. La Corte d’Assise di Lanciano ha affidato l’incarico a Salvatore Spinella, specialista di Pescara. Il consulente avrà 60 giorni di tempo per completare l’analisi e presentare la relazione sullo stato mentale di Michael Whitbread, attualmente detenuto nel carcere di Pescara.

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