Calice, “Molti titolari d’azienda hanno raggiunto un’età pensionabile e fanno fatica a trovare soluzioni per garantire la continuità”
PESCARA – L’imprenditoria giovanile in Abruzzo soffre per la mancanza di strumenti adeguati al passaggio generazionale, un problema sempre più evidente con il progressivo invecchiamento della classe imprenditoriale. A lanciare l’allarme è la CNA Abruzzo, che ha presentato uno studio realizzato dal raggruppamento Giovani Imprenditori, illustrato ieri mattina dalla presidente Daniela Giangreco e dal coordinatore Marco Tucci, insieme al direttore CNA regionale Silvio Calice e con il supporto del professor Alfredo De Massis, massimo esperto del Family Business.
«Il passaggio generazionale ormai è una criticità, perché molti titolari d’azienda hanno raggiunto un’età pensionabile e fanno fatica a trovare soluzioni per garantire la continuità», afferma Calice, evidenziando un problema che riguarda numerose realtà imprenditoriali del territorio. Esiste una legge regionale sull’artigianato che dovrebbe disciplinare le politiche di sviluppo, ma, come sottolinea il direttore della CNA, «c’è la misura ma non c’è una dotazione finanziaria, per cui nessun incentivo pubblico è in grado di agevolare il passaggio generazionale».
La mancanza di strumenti di supporto non colpisce solo le aziende a conduzione familiare, ma anche il trasferimento di imprese da un imprenditore all’altro, impedendo che attività storiche possano essere rilevate da nuovi proprietari, in particolare giovani. Questa situazione non solo mette a rischio la continuità delle imprese, ma ha anche ripercussioni sui piccoli centri abitati, dove i servizi garantiti da queste attività rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la comunità. «Sono tutti presidi pubblici che hanno un risvolto anche sociale, non sono solo privati che fanno commercio per guadagnare, ma hanno botteghe aperte, locali aperti, esercizi pubblici che permettono l’abitabilità di un luogo», conclude Calice, sottolineando il legame tra la vitalità economica e la qualità della vita nei territori meno urbanizzati.
La CNA Abruzzo ha già avanzato proposte concrete all’assessorato alle Attività Produttive e alla Presidenza della Regione, tra cui incentivi per il passaggio generazionale, il sostegno alle botteghe di mestiere e l’implementazione di politiche attive che possano favorire il ricambio imprenditoriale, evitando che il patrimonio economico e culturale delle imprese artigiane vada disperso.
L’ottimismo dei giovani imprenditori rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro dell’economia, secondo il professor De Massis. «I giovani imprenditori sono ottimisti, questa è una buona cosa, credo che sia un aspetto positivo delle nuove generazioni», afferma l’accademico, evidenziando come questa attitudine sia accompagnata anche da una forte intraprendenza. «Non solo sono ottimisti, ma secondo me sono anche molto intraprendenti e hanno molta voglia di fare», prosegue, sottolineando la necessità di creare le condizioni adeguate affinché questa energia possa tradursi in risultati concreti.