Delitto Crox, la perizia neuropsichiatrica esclude l’incapacità mentale di uno dei due minori accusati

31 Gennaio 2025
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La perizia neuropsichiatrica esclude l’incapacità mentale di uno dei due giovani accusati. Sentenza prevista per il 3 marzo

PESCARA – Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha stabilito che il giovane accusato di aver sferrato le prime dieci coltellate su Christopher Thomas Luciani, detto “Crox”, è imputabile e potrà affrontare il processo. Secondo la perizia psichiatrica disposta dal tribunale, il ragazzo presenta una personalità anaffettiva e manipolativa, ma è in grado di comprendere la gravità delle sue azioni e del procedimento giudiziario in corso.

L’omicidio è avvenuto lo scorso 23 giugno nel parco Baden Powell di Pescara, a causa di un piccolo debito di droga. Secondo le indagini, i due giovani imputati, appartenenti a un branco, avrebbero attirato la vittima nel parco con un pretesto. Il primo aggressore, figlio di un’avvocatessa, avrebbe colpito Crox con dieci coltellate alla schiena, per poi passare l’arma all’amico, figlio di un carabiniere, che ha inferto le restanti 15 coltellate. Dopo il delitto, i due sarebbero andati al mare a fare il bagno, scherzando sull’accaduto. La procura contesta l’aggravante della crudeltà e della premeditazione, in quanto uno degli imputati avrebbe portato con sé un coltello – poi mai ritrovato – e una pistola, sottratta dalla cassaforte del padre carabiniere.

La perizia psichiatrica, redatta dal neuropsichiatra infantile Giovanni Camerini (Università di Bologna) e dal professore di Psicopatologia Forense Stefano Ferracuti (Sapienza di Roma), ha escluso qualsiasi incapacità mentale dell’imputato. Secondo gli esperti, non sussiste un nesso di causalità tra la sua condizione clinica e il reato, poiché il ragazzo ha dimostrato piena consapevolezza della situazione giudiziaria e delle figure coinvolte nel processo.

La discussione della perizia avverrà in udienza il 17 febbraio, mentre la sentenza è attesa per il 3 marzo.

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