La Provincia di Chieti ricorre al Tar contro il piano di dimensionamento scolastico della Regione Abruzzo

22 Gennaio 2025
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Il presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna

Tra le criticità gli accorpamenti di diversi istituti scolastici nel Chietino, tempistiche stringenti che hanno ostacolato un adeguato confronto con enti locali e assenza di un’analisi aggiornata del territorio

CHIETI – La Provincia di Chieti ha presentato un ricorso al Tar contro il piano regionale di dimensionamento scolastico per l’anno 2025-2026, adottato dalla Regione Abruzzo. A comunicarlo è il presidente della Provincia, Francesco Menna, che ha motivato la decisione segnalando diverse criticità procedurali e tecniche contenute nel piano. Tra le principali problematiche riscontrate figurano:

  • Assenza di un’analisi aggiornata del territorio, che avrebbe dovuto includere dati sulle dinamiche demografiche, i bacini d’utenza e le peculiarità delle aree interne e montane.
  • Tempistiche stringenti che hanno ostacolato un adeguato confronto con gli enti locali e le istituzioni scolastiche.
  • Mancanza di concertazione in violazione dei principi di collaborazione e trasparenza amministrativa.

Menna ha inoltre annunciato una conferenza stampa fissata per il 6 febbraio, durante la quale verranno approfonditi i dettagli del ricorso. Uno dei punti centrali del ricorso è l’iniquità nella ripartizione dei tagli alle autonomie scolastiche, che penalizzerebbero in particolare la provincia di Chieti rispetto alle altre aree dell’Abruzzo. Tra le decisioni contestate vi sono gli accorpamenti degli istituti scolastici di Vasto, la fusione dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria con il Comprensivo di Quadri e un ulteriore accorpamento degli istituti di Miglianico e Ripa Teatina.

Queste modifiche, secondo Menna, violano i “principi di proporzionalità e tutela delle aree interne“, ignorando le necessità espresse dalle realtà locali. L’udienza per discutere la sospensione cautelare della delibera regionale, richiesta dalla Provincia, è stata fissata dal Tar dell’Aquila per il 12 febbraio. “Questo ricorso nasce dalla necessità di tutelare il diritto delle comunità locali a essere parte attiva nei processi decisionali. Il piano regionale non tiene conto delle peculiarità del nostro territorio, come le aree montane e quelle interne, né delle esigenze delle istituzioni scolastiche coinvolte”, ha detto Francesco Menna.

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