“La Madre di Eva”: a teatro un racconto tra generazioni sul tema della diversità

21 Gennaio 2025
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Per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, va in scena “La Madre di Eva”, un adattamento dal romanzo di Silvia Ferreri, con la regia di Stefania Rocca. Lo spettacolo si terrà giovedì 23 gennaio e venerdì 24 gennaio al Ridotto del Teatro Comunale

L’AQUILA – Un viaggio tra due generazioni per riconoscere la diversità come valore è il tema centrale dello spettacolo “La Madre di Eva”, che andrà in scena per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo. L’adattamento dal romanzo di Silvia Ferreri, con la regia di Stefania Rocca e la consulenza artistica di Luciano Melchionna, per quest’opera contemporanea.

Gli appuntamenti sono previsti per giovedì 23 gennaio alle ore 21.00 e venerdì 24 gennaio alle ore 17.30 e 21.00 presso il Ridotto del Teatro Comunale. La produzione è a cura di Stage Entertainment, Enfi Teatro e Oraone Production, con musiche di Luca Maria Baldini. Nel cast figurano Stefania Rocca, affiancata da Bryan Ceotto e Simon Sisti Ajmone.

La storia racconta il dialogo surreale tra una madre e sua figlia, nata come Alessandro, in una clinica di Belgrado. Alessandro sta per sottoporsi a un intervento che gli permetterà di realizzare il suo desiderio: diventare uomo prima dei suoi diciotto anni. La madre ripercorre la loro vita, tra amore, odio, sensi di colpa e speranze, rivelando i contrasti generazionali e le sfide legate alla transizione di genere.

“Con questo spettacolo – spiega Stefania Rocca – voglio raccontare il contrasto generazionale e le tematiche transgender dal punto di vista di chi è direttamente coinvolto e dei genitori che sentono il dovere di proteggere i loro figli dalle discriminazioni della società.”

“Per Alessandro la transizione è un percorso che modifica il corpo, non l’identità. Lui è nato uomo. Non c’è un prima e un dopo – continua la Rocca -. Per la madre, condizionata da un pregiudizio ancestrale, la transizione è un calvario ingiustificato oltre a essere un insulto al “frutto del suo seno”. Non è una donna bigotta ma ha paura. Paura che sua figlia soffra troppo, paura che venga giudicata, paura che la vita per lei possa essere più difficile. L’amore e l’ansia di essere una madre perfetta, la portano a guardare da un’unica prospettiva, la sua, fino a quando lei stessa non sarà in grado di comprendere e abbattere quel muro di solitudine che le ha divise, fino al momento in cui entrambe rinasceranno”.

Per ulteriori informazioni, il pubblico può consultare il canale WhatsApp del Teatro Stabile d’Abruzzo. I biglietti per tutti gli spettacoli in stagione sono in vendita sul circuito Ciaotickets. Il botteghino del TSA è contattabile al cellulare 348.5247096.

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