Sospensione pagamento dell’indennità oraria medici 118, Uil Fpl: «Urgente intervento di Regione»

22 Dicembre 2024
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“Sollecitiamo la Regione per trovare soluzioni alternative e riprendere ad erogare quanto dovuto ai Medici che operano all’interno del servizio di Emergenza Territoriale 118”

TERAMO – La sospensione dell’indennità oraria percepita dai medici del 118 da parte delle quattro Aziende Sanitarie Locali abruzzesi ha acceso un nuovo allarme nel settore sanitario regionale. Massimiliano Bravo, segretario generale della UIL FPL Teramo, ha lanciato un appello all’Amministrazione Regionale affinché trovi soluzioni rapide per riprendere i pagamenti e tutelare i diritti dei professionisti del servizio di Emergenza Territoriale.

“Da anni i medici del 118 subiscono un trattamento iniquo rispetto ai colleghi dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale – sottolinea Bravo – nonostante il loro ruolo sia cruciale per garantire assistenza immediata ai cittadini”. La nota della UIL FPL evidenzia come, nel corso del tempo, queste figure siano state spesso trascurate. Un esempio emblematico riguarda gli incentivi Covid, erogati solo grazie a un intervento straordinario dell’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, durante la pandemia.

Le disparità non finiscono qui. I medici del 118, impegnati in turni di 12 ore, non hanno diritto al buono pasto, un beneficio riconosciuto invece ai colleghi del SSN per turni di 6 ore e 20 minuti. Ora, la sospensione dell’indennità di circa 850 euro in busta paga rappresenta un ulteriore colpo a una categoria già in difficoltà.

“Non vogliamo entrare nel merito delle motivazioni giuridiche dietro questa decisione – continua Bravo – ma è evidente che tali provvedimenti rischiano di spingere i pochi medici rimasti verso altre attività sanitarie, aggravando ulteriormente la carenza di personale”.

La UIL FPL chiede un intervento immediato da parte dell’Amministrazione Regionale per esplorare ogni possibile soluzione e garantire il rispetto e il riconoscimento che i medici del 118 meritano per il loro impegno. “Il lavoro che svolgono è essenziale per la tutela della salute pubblica. Non si può continuare a penalizzarli”, conclude Bravo.

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