Omicidio Annamaria D’Eliseo, resta il mistero sulla morte: scontro tra periti in Corte d’Assise

14 Dicembre 2024
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Annamaria D'Eliseo

La donna fu trovata morta nel garage-cantina della loro abitazione, situata nella zona di Iconicella a Lanciano, il 15 luglio 2022

LANCIANO – Si è svolta ieri mattina, presso la Corte d’Assise di Lanciano, l’udienza legata al processo per la morte di Annamaria D’Eliseo, bidella trovata senza vita il 15 luglio 2022 nel garage della propria abitazione. Il caso vede come unico imputato il marito della donna, Aldo Rodolfo Di Nunzio, accusato di omicidio volontario. Il medico legale Cristian D’Ovidio, che ha effettuato l’autopsia, e il perito della difesa, Riccardo Di Tanna, hanno avuto un lungo dibattito.

Il professor D’Ovidio ha ribadito la propria conclusione al Pm Mirvana Di Serio e ai legali: la morte sarebbe avvenuta per asfissia meccanica violenta. A sostegno di questa tesi, la conformazione dei solchi presenti sul collo della vittima, che escluderebbero l’ipotesi di impiccamento per sospensione, e le analisi tossicologiche che hanno evidenziato un’iperaerazione polmonare, indicativa di un estremo sforzo respiratorio. Tali dati, secondo l’esperto, contrasterebbero in modo netto con l’idea di un suicidio mediante impiccamento.

Di diverso avviso il dottor Di Tanna, perito della difesa, il quale ha contestato le conclusioni del collega. In particolare, ha sollevato dubbi riguardo alla ricostruzione cronologica del decesso. L’esperto ha evidenziato che l’orario della morte, determinato mediante un normogramma, potrebbe risultare impreciso poiché basato su una stima approssimativa del peso corporeo della vittima, non accertato con esattezza. L’udienza, presieduta dal giudice Giovanni Nappi, si è dunque concentrata sull’esame scientifico delle circostanze della morte, lasciando aperte diverse questioni che saranno oggetto di ulteriori valutazioni nel corso del processo.

A ottobre, i figli della coppia avevano testimoniato contro il padre fornendo un quadro familiare non roseo e descrivendo l’uomo come un “padre padrone” con atteggiamenti violenti e autoritari. Secondo la loro testimonianza, in un episodio particolarmente violento, il padre avrebbe aggredito la madre colpendola alla testa con un bastone.

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