Il presidente dell’associazione ‘Abruzzo in agris’, Marco Finocchio, critica il Piano straordinario per la gestione della fauna selvatica della Regione Abruzzo, ritenendolo insufficiente
L’AQUILA – Marco Finocchio, presidente dell’associazione ‘Abruzzo in agris’, che rappresenta oltre 220 tra imprenditori e aziende agricole della regione, ha espresso insoddisfazione riguardo al Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, recentemente approvato dalla Regione Abruzzo.
“Non è sufficiente il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica e della specie cinghiale approvato dalla Regione,” ha dichiarato Finocchio. “Occorre estendere la caccia al cinghiale all’intero anno e non solo a quattro mesi. È necessario garantire la gestione della fauna selvatica nelle aree protette, per evitare che diventino ‘nursery’ per specie infestanti e portatrici di gravi malattie, come cinghiali e cervi.”
Il presidente Finocchio ha sottolineato l’esempio del Parco Sirente Velino come possibile punto di partenza per una gestione più efficace. Ha inoltre evidenziato la necessità di coinvolgere maggiormente gli agricoltori nella definizione del Piano straordinario di contenimento, per garantire misure più incisive e adeguate alle esigenze del settore agricolo.
Il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura e alla Caccia, Emanuele Imprudente, è stato sollecitato a considerare queste proposte per migliorare il Piano e garantire una gestione più efficiente della fauna selvatica in Abruzzo.