Il Direttore generale Thomas Schael: “È opportuno che al momento della prenotazione l’utente accetti la sede erogativa che gli viene proposta dal Cup”
CHIETI – Un risultato significativo sul fronte delle liste d’attesa arriva dalla Asl Lanciano Vasto Chieti, che in soli sei mesi ha compiuto un bel passo in avanti: da 21.527 pazienti in attesa di appuntamento a soli 837 ancora da inserire. Questi numeri segnano una svolta positiva per la sanità provinciale, frutto anche di un importante investimento economico e organizzativo.
Il Direttore generale Thomas Schael ha spiegato le strategie messe in campo: “Abbiamo aumentato la produttività mettendo sul piatto risorse economiche e organizzative. Molti professionisti si sono resi disponibili a effettuare prestazioni nelle ore serali e nel week end, remunerate con l’istituto delle prestazioni aggiuntive, a cui se ne sono aggiunte 1.400 acquistate dal privato accreditato extra budget”.
Un altro dato incoraggiante riguarda le 69 prestazioni traccianti indicate dal Ministero della Salute, che includono esami e visite essenziali:
- 469.200 prestazioni erogate nel rispetto delle priorità.
- Il 99% delle prestazioni è stato garantito nei tempi previsti, con solo l’1% ancora da gestire.
Le prestazioni più richieste:
- Ecografie: 38.000 eseguite.
- Elettrocardiogrammi: 30.000.
- Tac: 19.000.
- Visite oculistiche: 21.700 (al primo posto tra le visite), seguite da quelle cardiologiche (15.000) e ortopediche (10.000).
“Il rispetto dei tempi dettati dalle classi di priorità – conclude Schael – per noi è un punto fondamentale, così come lo è stato abbattere le cosiddette liste di galleggiamento. È opportuno, però, che al momento della prenotazione l’utente accetti la sede erogativa che gli viene proposta dal Cup, tenuto a dare la prima disponibilità nell’ambito dell’offerta aziendale nel suo complesso. Vuol dire che a fronte di una impegnativa in Classe Urgente viene proposto un appuntamento entro le 72 ore previste nel primo presidio disponibile, che l’utente farebbe bene ad accettare anche se di preferenza ne avrebbe desiderato un altro”.