Si è svolto oggi l’incontro annuale dei giovani delle scuole superiori di Pescara con l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine per condividere i dati sui casi di violenza di genere dell’anno 2024
PESCARA – Questa mattina, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Pescara ha chiamato a raccolta nella sala D’Annunzio dell’Aurum, gli studenti e le studentesse di tutte le scuole superiori della città, per parlare di lotta alla violenza di genere. I giovani sono stati accolti dal sindaco Carlo Masci, dall’assessore alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio, dal prefetto Flavio Ferdani, dall’ex presidente del Tribunale Angelo Mariano Bozza e dal procuratore aggiunto Annarita Mantini.
«Questo è uno dei giorni più importanti dell’anno, ma questo tema deve svilupparsi tutti i giorni – ha esordito il sindaco Masci nel dare il benvenuto agli studenti –. Il Comune lavora in questa direzione e devo dire che c’è una grande risposta dalle scuole e dalle istituzioni che oggi sono tutte qui, all’Aurum: la comunità si stringe per lanciare un messaggio forte e dire no alla violenza sulle donne».
L’evento è inserito nella rassegna “365 Giorni No alla Violenza contro le Donne”, organizzata dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pescara, che raccoglie circa 35 eventi ideati in collaborazione con le associazioni che si occupano di aiutare le donne vittime di violenza di genere, ma anche gli uomini che vogliono uscire da una vita da maltrattanti. Così, accanto ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine, erano presenti anche il Centro Antiviolenza Ananke e il Centro per Uomini Autori di Violenza (CUAV) Itinere, del Comune di Pescara.
L’iniziativa è stata l’occasione per il centro Ananke, presieduto da Daniela Gagliardone, di diffondere il report dei dati sull’attività del centro e sulla situazione del territorio. Il quadro che emerge indica un aumento del 4% di donne che nell’ultimo anno si sono rivolte al centro antiviolenza per la prima volta o hanno avviato un percorso al suo interno (su 350 contatti solo 150 donne hanno scelto di seguire il percorso), rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle donne che si rivolgono al centro antiviolenza si trovano nella fascia di età 40-49 anni (42%), hanno un titolo di studio medio-alto (58%) e sono occupate (51%), anche se in alcuni casi in maniera precaria (11%). La grande maggioranza delle richiedenti hanno figli a carico (68%), che in alcuni casi hanno assistito alla violenza (66%) oppure l’hanno subita insieme alla madre (48%).
«Il fatto che sia aumentata la percentuale del primo contatto – ha detto Anna Teresa Murolo, responsabile del Centro Antiviolenza Ananke di Pescara – significa che molte donne sanno dell’esistenza del centro antiviolenza e sono determinate a uscire dalle situazioni di violenza di genere, ma allo stesso tempo c’è ancora tanta reticenza e tanta paura nel chiedere aiuto». Dall’altro lato oggi sono stati diffusi anche i dati relativi al CUAV del Comune di Pescara e, come fa notare l’assessore alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio, si tratta di numeri che fanno ben sperare: «Sono stati 34 gli uomini presi in carico dal CUAV, di cui 20 provenienti dal codice rosso, per cui il percorso è obbligatorio, mentre 14 hanno richiesto spontaneamente l’aiuto al centro di recupero».
A seguire gli studenti sono rimasti per partecipare a tre laboratori: uno a cura del CAV Ananke con il supporto del già presidente del Tribunale Angelo Mariano Bozza, su come riconoscere una relazione violenta, uno teorico-pratico a cura della palestra Fight Clubbing, e uno gestito dagli operatori del CUAV Itinere del Comune, sugli stereotipi di genere.