Il nuovo brand turistico è stato presentato pochi giorni fa dai sindaci delle sette sorelle della costa teramana
TERAMO – Un logo per la promozione turistica della Costa teramana “che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del Paese”. Quando abbiamo visto arrivare un comunicato dell’ex candidato a presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università degli Studi di Teramo, forse ci aspettavamo altro. A che punto siamo con la sanità? D’Amico se lo chiedeva nel suo programma elettorale. È necessario lavorare per rilanciare l’economia dell’Abruzzo e garantire il benessere di tutti i cittadini. D’Amico lo scriveva nel suo programma elettorale.
È importante che la politica regionale si adoperi per trovare soluzioni e fornire incentivi alle imprese agricole affinché queste possano adottare pratiche sostenibili, come, per esempio, impiegare le energie rinnovabili nei processi produttivi o utilizzare tecniche di agricoltura biologica. D’Amico lo scriveva nel suo programma elettorale. Includere politiche e misure per favorire l’imprenditorialità e la creazione di nuove opportunità lavorative nel Piano attuativo regionale. D’Amico lo scriveva nel suo programma elettorale. È fondamentale potenziare le attività di controllo nei confronti delle aziende, assicurando che rispettino le norme sulla sicurezza sul lavoro nonché migliorare la qualità delle ispezioni sul territorio. D’Amico lo scriveva nel suo programma elettorale.
Le battaglie di oggi invece non lasciano più spazio alla sanità, all’occupazione, alle liste d’attesa, alla scuola, al sociale, all’emergenza abitativa. Sul tavolo delle priorità c’è il logo del nuovo brand turistico per il rilancio della costa teramana, La Riviera del Gigante, ideato dal fumettista di fama internazionale Carmine Di Giandomenico. Un logo che, nella sapienza della mano che l’ha calcato, delinea il perfetto profilo del gigante che dorme il cui senso è racchiuso nelle parole dell’autore: “Accostare tre elementi contrapposti che andranno ad unirsi in un viaggio unico per descrivere e raccontare un territorio meraviglioso. I primi elementi sono naturali: la montagna e il mare. Il terzo elemento portante è il percorso turistico. Il turismo: concetto astratto che è il tema principale, il collante che possa racchiudere in sé la possibilità di viaggiare da entrambi gli elementi e viverli nella loro bellezza. Il marchio presenta in esso questi elementi in maniera semplice, ma innovativa, lascia spazio ad uno sviluppo futuro del suo concetto, attraverso uno storytelling avvincente”.
Difficile immaginare l’esatto punto in cui secondo il consigliere regionale Luciano D’Amico “ci si accorge che il profilo del Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un dittatore italiano” arrivando addirittura a chiederne la modifica. Tanta è la corrispondenza con il profilo del gigante che dorme che per analogia bisognerebbe chiedere la modifica del profilo stesso. Piantiamo qualche altro albero per modificare il sopracciglio? Una frana su un lato per fare il naso più aquilino? “Sarebbe opportuno, e pertanto lo chiediamo ai sindaci della Costa teramana modificare il logo che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del Paese”, dice D’Amico. Sarebbe opportuno forse tornare a fare politica, quella vera, quella della gente e lasciare che ogni abruzzese o turista che guardi quel logo si senta esattamente come quello che rappresenta, un gigante che dorme.