In una lettera ricca di emozione, gratitudine e speranza, la guida alpina Pasquale Iannetti ha voluto esprimere il suo sentito ringraziamento a tutti i volontari
PRATI DI TIVO – In una lettera ricca di emozione, gratitudine e speranza, la guida alpina Pasquale Iannetti ha voluto esprimere il suo sentito ringraziamento a tutti i volontari che si sono uniti alle ricerche di Giorgio Lanciotti, il 35enne disperso da settimane sulle montagne abruzzesi. Nonostante le difficoltà e le condizioni meteo avverse che hanno costretto a sospendere le ricerche, Iannetti ha voluto sottolineare l’importanza della solidarietà e dello spirito di comunità che ha animato l’intero gruppo, promettendo che quello con Giorgio non sarà l’ultimo appuntamento.
“Voglio ringraziare di vero cuore tutti i veri volontari che hanno partecipato alle ricerche di Giorgio Lanciotti”, scrive Iannetti. “Persone che si sono mosse subito senza un ma e senza un forse, spinte dalla forza della solidarietà e dallo spirito che contraddistingue il ‘Popolo della Montagna’.” Un ringraziamento che va a tutti coloro che hanno messo da parte il loro tempo, il loro lavoro e le loro famiglie per offrire il proprio aiuto, con un impegno che ha visto centinaia di persone unire le forze per cercare Giorgio.
“Dirò solo i nomi dei tanti che sono corsi al nostro richiamo e mi scuso se dimenticherò qualcuno: Cinzia, Maura, Michele, Roberto, Pierluigi, Niccolo’, Maurizio, Giovanni, Alfredo, Andrea, Alessandra, Alvaro, Lucio, Ludovico, Paola, Laura, Alfonso, Tommaso, Leonardo, Giuseppe, Milena, Luigi, Berardo, Antonio, Corrado, Rebecca, Adantina, Elio, Stefano, Federica, Piero, Fulvio, Norbert, Claudio, Monica, Linda, Rita, Gabriele, Giampiero, Silvie, Ivano, Giovanni, Serafina, Fabrizia, Lucia, Piernicola, Amedeo e tutti gli altri”.
Il messaggio di Iannetti si fa portavoce della solidarietà umana che emerge nei momenti di difficoltà e che può rappresentare quella luce di speranza per il futuro: “L’appuntamento dell’incontro con Giorgio è solo rimandato. Se saremo fortunati e le condizioni del tempo lo dovessero permettere, quei giovani alpinisti che domenica 10 novembre, erano sulle severe pareti della vetta Orientale, hanno dato la disponibilità per tornare a percorrere le vie che ho indicato e, forse, potremmo mettere la parola fine a questa tragica vicenda. Ho un solo grande rammarico e cioè che il mio stato di salute, in questo momento, non mi consente di fare nessuna delle vie sul Paretone e, se fossi stato bene, vi garantisco che ogni giorno sarei stato lassù, su quelle pareti amiche che mi hanno regalato momenti fantastici con amici veri come voi. Grazie di vero cuore.”