Traforo del Gran Sasso. Caputi: «Acque torbide per eventi esterni a gallerie»

29 Ottobre 2024
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Un’ipotesi al vaglio è che il materiale limoso si sia depositato in una canala sotto le gallerie, che raccoglie le acque provenienti dai bordi del traforo

L’AQUILA – Le acque del Ruzzo non sarebbero state intorbidate dai veicoli in transito nel traforo del Gran Sasso. Lo ha chiarito Pierluigi Caputi, Commissario straordinario per la sicurezza idrica del Gran Sasso, durante un’audizione in Commissione Ambiente della Camera. La seduta ha fatto il punto sui lavori e sulla messa in sicurezza del sistema idrico e del traforo.

Caputi ha annunciato la riunione, prevista per domani, della commissione di indagine istituita dopo l’intorbidamento delle acque, avvenuto mentre si stavano preparando sondaggi per la sicurezza della falda acquifera. La commissione sarà presieduta dal Sian, l’organismo che si occupa della potabilità delle acque. “È convinzione diffusa che qualcosa sia successo al di fuori delle gallerie,” ha detto Caputi, aggiungendo che le sorgenti della zona hanno depositi di limo che, se mossi, possono causare torbidità.

Un’ipotesi al vaglio è che il materiale limoso si sia depositato in una canala sotto le gallerie, che raccoglie le acque provenienti dai bordi del traforo. Per approfondire, è stato richiesto all’autorità giudiziaria di visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza posizionate dentro e fuori la galleria, compresa quella presso la fonte dell’acquedotto Ruzzo, situata sul lato Teramo.

Quanto ai disagi degli automobilisti, il Commissario ha giustificato la scelta del periodo per l’introduzione del senso unico alternato, misura che è stata sospesa dopo nove giorni a causa delle anomalie riscontrate nell’acqua. Caputi ha spiegato che l’unica finestra praticabile era tra ottobre e novembre: “In inverno il ghiaccio impedisce alle mezzi pesanti di fermarsi in sicurezza, mentre in altri periodi, legati al turismo, sarebbe inopportuno.”

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