Esito negativo per il batterio Clostridium perfringens nelle acque della sorgente Vitello d’Oro di Farindola: la clorazione ha riportato la situazione sotto controllo

26 Ottobre 2024
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Buone notizie ma resta ancora alta l’attenzione in attesa di ulteriori verifiche

PESCARA – Le ultime analisi microbiologiche effettuate dall’Agenzia per la tutela dell’ambiente (Arta) sui campioni d’acqua della sorgente del Vitello d’Oro di Farindola, prelevati dal personale Asl, confermano l’assenza di contaminazione batterica dopo la clorazione. Il batterio Clostridium perfringens, inizialmente riscontrato nelle acque, risulta ora non più presente.

Nei giorni precedenti, l’Arta aveva rilevato una conta di Clostridium perfringens pari a 25 Unità Formanti Colonia per millilitro (UFC/mL) nel punto di captazione della sorgente, ma grazie al trattamento di clorazione effettuato dall’Azienda Consortile dell’Acqua (Aca), la conta è scesa a zero, eliminando completamente la presenza del batterio. Il Clostridium perfringens, indicatore di contaminazione fecale e possibile agente patogeno, rappresenta una minaccia sanitaria se ingerito, motivo per cui è stata posta la massima attenzione alla sua eradicazione.

Anche le analisi effettuate ieri nei laboratori dell’Arta su altri batteri indicatori, come coliformi, Escherichia coli ed enterococchi, confermano l’efficacia della clorazione. Prima del trattamento, i batteri coliformi avevano raggiunto i 201 MPN per 100 millilitri, mentre Escherichia coli e enterococchi mostravano livelli rispettivamente di 41 e 10 MPN per 100 millilitri. La clorazione ha portato questi valori a zero, indicando la sicurezza dell’acqua.

L’Arta specifica che i campioni analizzati fino a ora provengono esclusivamente dalla sorgente del Vitello d’Oro, come parte dei controlli igienico-sanitari di routine eseguiti dall’Azienda sanitaria locale (Asl). Nei prossimi giorni, ulteriori analisi verranno eseguite su campioni prelevati a valle della sorgente, dopo la clorazione, per monitorare la qualità dell’acqua distribuita ai cittadini dei comuni interessati.

Il Clostridium perfringens, presente nelle feci anche se in quantità minori rispetto ad altri batteri come Escherichia coli, è un segnale di contaminazione passata. La sua resistenza e la capacità di formare spore, che sopravvivono a lungo anche in condizioni sfavorevoli, rendono la sua presenza un indicatore della necessità di un sistema di clorazione efficace e adeguatamente controllato.

L’Arta, in collaborazione con Asl e Aca, continuerà il monitoraggio per garantire la sicurezza dell’acqua destinata al consumo umano e tutelare la salute pubblica.

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