Dino Rossi presidente del Cospa Abruzzo, attendiamo l’esito dell’esame del Dna dell’animale che ha aggredito padre e figli in una spiaggia sulla costa teatina
L’AQUILA – “Sono trascorsi 2 mesi dall’aggressione del lupo a Casalbordino e ancora non si conoscono i risultati del Dna dell’animale “. Lo ha detto Dino Rossi, presidente del Cospa Abruzzo, comitato agricoltori della regione, riferendosi al caso dell’aggressione avvenuta sulla spiaggia a Casalbordino il 7 settembre, quando un padre, in conmpagnia dei figli piccoli, è stato aggredito da un animale che l’uomo ha identificato come un lupo. Per porteggere i suoi piccoli, il papà ha cercato di allontanare l’animale ferendosi ad un ginocchio, poi è stato medicato all’ospedale San Pio di Vasto.
Questo, non è l’unicao episodio. Nell’estate 2023, una lupa a Vasto (Chieti), ha ferirto una decina di persone, tra cui anche dei bambini. “Ovviamente non possiamo seminare il panico posizionando cartelli con su scritto ‘attenti al lupo!’, ha dichiarato, sul caso del 7 settembre, il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci.
“Se il Dna fosse servito a salvare il lupo i risultati sarebbero usciti fuori in pochi giorni, ma le analisi tardano ad arrivare con il rischio che venga insabbiata la vicenda, come per il bambino di 4 anni aggredito a Roma – ha spiegato il coordinatore del Cospa – Il Wwf in una recente nota tratta ha sottolineato che ha ‘fatto in modo che il lupo tornasse in Abruzzo con l’operazione San Francesco’ scrivono inoltre che il lupo era cacciato ed il numero si era ridotto moltissimo. Di fatto, il grande carnivoro era scomparso con la nevicata del 1956, come spiegavano i nostri vecchi contadini”.
“Boitani ha spiegato anche che ‘i mezzi di prevenzione sono normali: tutti hanno il cane pastore’. Quindi, secondo Boitani, ogni abruzzese che va in spiaggia dovrebbe portarsi dietro dei pastori abruzzesi per la tutela dei bambini in spiaggia! – ha aggiunto il coordinatore del Cospa – Il Wwf dichiara che abbiamo imparato a convivere con i lupi senza tenere conto di quello che sta a accadendo in Abruzzo, segno che agli animalisti interessa solo la vita dei lupi; forse perché l’Unione europea ancora non finanzia una campagna a favore dei bambini? – ha concluso Rossi – Bisogna ricordare al Wwf i cinghiali, contrariamente a quanto dichiarato dal delegato Wwf Chieti, sono onnivori. Erbivori sono i cervi reintrodotti dall’Ente parco, ma i lupi preferiscono le pecore e i bambini a differenza dei cervi e dei cinghiali”.