Il piatto piange: credito alle micro imprese centellinato in Abruzzo

19 Ottobre 2024
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Credito bancario centellinato in Abruzzo per le micro imprese della regione.  Rispetto al 31 dicembre 2023, nei primi 6 mesi del 2024 sono mancati all’appello 94 milioni di euro che, in valore percentuale, si traducono in una flessione del 4,73 per cento

L’AQUILA – A fine giugno 386 milioni in meno sono stati erogati dal sistema bancario alle attività produttive, una ecatombe per l’Abruzzo. A confermarlo è lo studio dell’analista Aldo Ronci per la Confederazione nazionale artigiani, imprenditori d’Italia (Cna) Abruzzo. Nel report elaborato dall’analista sulmonese, su dati della Banca d’Italia, sono stati presi in considerazione i dati riferiti ai cosiddetti ‘impieghi vivi’ ovvero i finanziamenti che le banche concedono ai propri clienti al netto delle sofferenze.

“Se Atene piange Sparta di certo non ride” è l’ironica battuta di Ronci – La piccola impresa piange, la grande e la media impresa non ridono: con il risultato che il piatto piange per tutto il mondo dell’imprenditoria regionale. I dati riferiscono che la caduta è stata pari a 292 milioni, con un valore percentuali al ‐3,83 per cento, contro il 1,13 per cento italiano: con il risultato che, sommando le perdite dell’insieme del mondo dell’impresa, si arriva a quota 386 milioni. A questo quadro della negatività non sfugge neanche il mondo delle famiglie consumatrici: perdono per strada a loro volta qualcosa come 39 milioni di euro nello stesso arco di tempo”.

Nel primo semestre dell’anno sono mancati complessivamente all’appello, tra imprese di varie dimensioni e famiglie ben 425 milioni, con un valore percentuale (-2,25 per cento quasi doppio rispetto a quello medio nazionale (‐1,12 per cento). Con una media per impresa del credito erogato che risulta anche qui molto bassa: appena il 58 per cento della media Italia. In questo scenario a tinte fosche, tra i territori il decremento degli impieghi vivi si è distribuito in maniera disomogenea: perché se Teramo (160 milioni) e Pescara (157 milioni) hanno registrato i valori più consistenti di caduta, L’Aquila con 71 milioni ha annotato una flessione più leggera. Chieti spunta il risultato migliore (36 milioni di euro) grazie all’incremento ottenuto nel settore industriale nelle medie e grandi imprese. 

“Chiaro che in questa condizione il sostegno pubblico alle imprese del nostro territorio, da parte della Regione, diventa un elemento non solo di crescita, ma anche di sopravvivenza. In questo senso, alcune settimane fa, è stata una buona notizia lo sblocco, da parte dell’assessorato alle Attività produttive, di fondi dedicati al sostegno della garanzia attraverso i confidi per i prestiti bancari: perché c’è ancora tanto da fare in questo senso. E consideriamo positiva anche l’istituzione da parte della Regione di uno specifico osservatorio, dedicato all’andamento del credito, in grado di monitorarne i flussi e di proporre soluzioni”, ha spiegato il direttore regionale Cna artigiani imprenditori Abruzzo, Silvio Calice. Inoltre, per il mondo dell’impresa abruzzese, nel primo semestre di quest’anno, all’allarme credito si sono aggiunti altri. Tra gennaio e giugno le imprese hanno registrato una flessione di 238 unità con un ‘decremento percentuale’ dello 0,16 per cento in controtendenza con il dato nazionale che ha segnato invece un ‘incremento’ dello 0,31 per cento, mentre l’export, che pure ha registrato un incremento di 106 milioni, è però di gran lunga peggiore di quello del primo trimestre del 2024.

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