Al Mazzini si salva una vita grazie a una procedura innovativa in Emodinamica

17 Ottobre 2024
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Di Giosia: «L’ospedale Mazzini si conferma ancora una volta all’avanguardia a livello nazionale nel campo della cardiologia»

TERAMO – Per la prima volta a Teramo, è stata eseguita con pieno successo una trombectomia meccanica percutanea nell’Unità di Emodinamica per salvare la vita di una donna di 75 anni, residente in città, colpita da un’embolia polmonare massiva. In questo caso, la tradizionale trombolisi non era praticabile a causa di una recente emorragia cerebrale subita dalla paziente.

L’embolia polmonare massiva è una condizione acuta che presenta un’elevata mortalità nelle fasi iniziali e un alto tasso di complicanze in chi supera l’emergenza. Le terapie farmacologiche convenzionali, infatti, non sempre sono efficaci e possono comportare gravi effetti collaterali, specialmente in pazienti con patologie concomitanti. Nel caso della donna, il rischio emorragico era particolarmente elevato, ma grazie alla trombectomia meccanica, è stato possibile rimuovere i voluminosi trombi che ostruivano le arterie polmonari, ripristinando immediatamente il flusso sanguigno normale.

La procedura è stata eseguita inserendo delle cannule attraverso l’atrio e il ventricolo destro, per poi risalire fino all’arteria polmonare dove si trovava la trombosi. Con un sistema di aspirazione, i medici sono riusciti a eliminare i coaguli, ristabilendo la circolazione nelle arterie polmonari. La paziente è stata successivamente dimessa e attualmente è in buone condizioni di salute.

Il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, ha commentato: “L’ospedale Mazzini si conferma ancora una volta all’avanguardia a livello nazionale nel campo della cardiologia. L’evoluzione tecnologica ha raggiunto livelli di tale complessità ed efficacia da permetterci oggi di trattare patologie che fino a pochi anni fa erano riservate esclusivamente alla chirurgia o, in alcuni casi, erano considerate incurabili, anche in pazienti relativamente giovani. Questi progressi riguardano non solo le patologie coronariche, ma anche quelle strutturali e del sistema circolatorio polmonare.”

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