L’associazione Tutela rurale ha segnalato che la scheda lupo Iucn non sarebbe aggiornata perchè conta 800 esemplari di lupi censiti ma nel 2013. Di fatto, Ispra recentemente ha contati 3.600 lupi in Italia, circa 300 in Abruzzo.
L’AQUILA – “Abbiamo scritto all’Unione delle Organizzazioni per la conservazione della natura internazionale (Iucn) e al ministro Frattin, all’Ispra e alla Iucn italiana, per denunciare che la scheda del lupo nel sito italiano è ferma a 800 lupi”. Lo ha detto, Michele Corti, presidente di Tutela rurale (Tr) l’associazione che più da vicino ha seguito il caso e gli episodi delle decine di aggressioni in provincia di Chieti, lo scorso anno, attribuite ad una lupa poi a fatica catturata. Tra le vittime dell’animale selvatico anche dei bambini. Oggi, il coordinatore dell’associazione (Tr) ha segnalato che la ‘scheda lupo’ del Comitato italiano Iucn risalirebbe a 11 anni fa e indicherebbe solo 800 esemplari mentre i dati aggiornati dell’Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra) confermano 3 mila 600 lupi presenti in Italia in questi ultimi anni. In Abruzzo avvistamenti di branchi e notizie di allevamenti dimezzati da questo carnivoro sono all’ordine del giorno, soprattutto nell’aquilano.
“Nonostante i ripetuti solleciti dobbiamo constatare che il Comitato italiano dell’Iucn sul suo sito continua a mantenere una scheda obsoleta relativa alla specie ‘Canis lupus’ e dichiara addirittura che il ‘Canis lupus italicus’ sarebbe classificato come ‘vulnerabile’ con una popolazione totale di soli 800 esemplari” -” ha spiegato il coordinatore. Per l’Abruzzo si stimano 300 esemplari, ma i dati andrebbero ulteriormente aggiornati per Tutela rurale.
Corti ha sottolineato che “L’Istituto nazionale per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nel 2021 ha stimato che la popolazione italiana di lupo superasse i 3 mila 300 individui. Questa stima è stata successivamente corretta a 3 mila 600. La scheda informativa sul ‘Canis lupus italicus’ presente sul sito web del Comitato italiano Iucn è stata curata dal professore Luigi Boitani, dalla dottoressa Francesca Marucco e dal dottor Paolo Ciucci e risale al 2013″ – ha spiegato – Ovviamente si basava su informazioni raccolte in precedenza e non è mai stato aggiornato. L’Italia, oggi ha la più grande popolazione di lupi d’Europa, ma il Comitato italiano dell’Iucn, stando alla sua scheda, sembra essere l’unico a ignorare questo fatto. Mantenere una scheda non aggiornata è fuorviante per chi ha bisogno di informazioni e potrebbe far sorgere dubbi sull’affidabilità dell’intera Iucn internazionale -ha scritto il coordinatore di Tr all’Unione internazionale”.
Il presidente di Tutela rurale ha riferito che “l’impressionante incremento numerico della specie in Italia e la sua espansione territoriale hanno comportato gravi problemi sociali e, a loro volta, hanno portato a un diffuso e duro scontro sociale e politico tra le opposte fazioni di favorevoli e contrari a una rigorosa tutela del lupo – nella lettera all’Iucn il coordinatore auspica – che i dati aggiornati e attendibili sul numero di lupi venissero resi noti dagli enti sia in Italia che all’estero”. Anche in Abruzzo i censimenti della fauna selvatica non sono completi e questo rende difficile evitare gravi episodi come quelli accaduti tra la primavera e l’estate 2023 nel vastese.