Grave aggressione nel carcere di Pescara: sovraffollamento e carenze di sicurezza mettono a rischio personale e detenuti

8 Ottobre 2024
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La denuncia arriva da Giovanni Calzone, segretario provinciale del sindacato Osapp

PESCARA – Problemi persistenti al carcere di San Donato a Pescara, come denuncia Giovanni Calzone, segretario provinciale del sindacato Osapp. Nella giornata di lunedì 7 ottobre, intorno alle 14, tre detenuti di diverse nazionalità hanno approfittato dell’apertura per la raccolta dei rifiuti per forzare l’uscita dalla loro sezione e raggiungere il piano terra del reparto.

Una volta arrivati nella sala regia, hanno minacciato l’agente in servizio, lo hanno circondato, afferrato per il collo e strattonato fino a sottrargli le chiavi del reparto. Ottenute le chiavi, si sono introdotti in una cella per aggredire uno dei tre detenuti presenti, presumibilmente per un regolamento di conti legato a debiti. Solo l’intervento del personale, allertato dall’agente, ha evitato conseguenze peggiori per l’agente stesso e per il detenuto aggredito, entrambi rimasti feriti con contusioni ed escoriazioni.

Giovanni Calzone ha sottolineato la gravità dell’episodio, evidenziando come la sicurezza del personale e il rispetto delle regole all’interno del carcere siano messi a rischio dalle difficoltà operative. La struttura soffre di criticità strutturali e di un sovraffollamento cronico: la casa circondariale di Pescara, progettata per accogliere circa 250 detenuti, ne ospita attualmente oltre 450, con conseguenti problemi organizzativi per la polizia penitenziaria e difficoltà per i detenuti costretti a convivere in spazi sovraffollati.

La carenza di personale, sia tra le fila della polizia penitenziaria che nel comparto sanitario e trattamentale, aggrava ulteriormente la situazione. Il sindacato chiede da tempo interventi strutturali, come la costruzione di una scala per separare i movimenti dei detenuti delle diverse sezioni, il ripristino della sezione disciplinare e l’assunzione di nuovo personale.

Giovanni Scarciolla, segretario provinciale del sindacato Sappe, ha espresso forte preoccupazione per l’episodio, sottolineando come il sovraffollamento abbia portato a un rapporto insostenibile tra agenti e detenuti, con un solo poliziotto per 80-100 detenuti. La situazione, secondo Scarciolla, è ormai fuori controllo e richiede interventi urgenti da parte delle istituzioni per migliorare le condizioni di lavoro del personale penitenziario e garantire la sicurezza all’interno dell’istituto, ormai vicino al collasso.

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